
di Marta Andolfi
IL REPORTAGE – Una famiglia dell’Est Europa è seduta sulle panchine dietro a un chiosco di legno: ballano al ritmo di una musica balcanica che esce dalle casse di un piccolo stereo. Alcuni bambini lanciano in aria palloncini: è il compleanno di uno di loro e tre cani corrono attorno. Poco più avanti, una coppia di giovani si abbraccia guardando il fiume che scorre: il giorno prima è piovuto, il rumore di acqua rimbomba e si mescola alle foglie degli alberi che frusciano al vento.
Nel parco Tanaro, ogni giorno, si svolgono momenti di rottura dei ritmi frenetici, del rumore quotidiano, della produttività lavorativa. D’estate, al venerdì sera è diventato il Tanarito, tra musica, street food e mercatini. Un collettivo locale ha anche organizzato un piccolo festival, con momenti di pulizia delle sponde del fiume, musica e dibattiti sociali. Nel tendone di Collisioni è tornata la musica, con serate che periodicamente coinvolgono giovani e non. Talvolta alcuni senzatetto trovano riparo lontano dagli sguardi indiscreti della città.
SPAZI VUOTI
Ma poi, nonostante questa vitalità, durante la maggior parte dell’anno il parco rimane semideserto. Considerando la sua grandezza, sembra spoglio. Nelle ultime settimane ha chiuso anche il grande campo da golf aperto dal 2017, gestito da The link golf Alba Ads. Ancora di più, si ha la sensazione di essere in un luogo espropriato delle sue potenzialità. Lo riconosce anche Edoardo Fenocchio, assessore albese ai lavori pubblici: «Ci sono parecchie persone che lo frequentano, ma potrebbe essere valorizzato in misura maggiore».
Il PIANO
Ed è per questo che il Comune ha deciso di partecipare al bando “Stars”, indetto dalla fondazione Crc. Riprende Fenocchio: «Il progetto presentato ha superato la prima fase: ora è necessario affrontare i prossimi passaggi valutativi. La possibilità è quella di ottenere un finanziamento di 500mila euro. Vorremmo utilizzare le eventuali risorse per rendere il parco Tanaro più accessibile, dotandolo di strumentazioni e segnaletica nuove, attrezzi per la ginnastica, piste ciclabili, sentieri, cura del patrimonio arboreo». Non solo: «Vorremmo anche creare una sorta di museo a cielo aperto, raccontando la storia di questo luogo e di ciò che lo abita, in modo da accompagnare le persone a conoscere l’area e i suoi tesori. Infine, è prevista la realizzazione di una cerniera di collegamento tra il parco e il centro storico cittadino, attraverso il piazzale Pio Cesare».
PRESENTE E FUTURO
Fenocchio analizza anche altri aspetti: «Stiamo parlando di una zona composta non soltanto da aree di pertinenza pubblica, ma anche da spazi privati, come il campo da golf. Oggi l’attività è chiusa definitivamente e il Comune non ha ancora avuto contatti con i proprietari. Al momento, pertanto, è difficile ipotizzare futuri impieghi o destinazioni delle porzioni interessate». Fenocchio conclude: «Nel complesso, l’idea di questa Amministrazione è quella di rendere il parco più accessibile e abitato dai cittadini, creando aggregazione e contatto con la natura, occasioni di movimento fisico e cura ecologica».

Nel tempo, le varie Amministrazioni comunali hanno promesso molti interventi, ma finora nessuna è riuscita a imprimere un vero cambiamento di rotta. E le persone hanno un approccio diverso a quest’area vicina e allo stesso tempo lontana dal centro. Annamaria, albese sessantenne, dice: «Sono in pensione e, tre giorni alla settimana, mi prendo cura del mio nipotino. Se devo essere sincera, porto mai il bambino al Tanaro: ci sono alcune piccole giostre, ma non lo considero sicuro, forse perché trasmette un senso di trascuratezza».
Diverso è il caso di Luisa, 34 anni: «Mi muovo spesso in bici e sovente vado al parco per rilassarmi tra gli alberi mentre pedalo. Mi sento bene».