ALBA – Il Cile, che ha superato l’Italia per la quantità di nocciole prodotte e ora il secondo Paese dopo la Turchia, è il nuovo Eldorado per la coltivazione del frutto e anche Ferrero, che opera nello stato sudamericano da 30 anni, rafforza i suoi investimenti progettando un terzo impianto di sgusciatura.
«Questo nuovo investimento, che include la costruzione di uno stabilimento a La Araucanía e l’ampliamento delle altre strutture già operative, afferma la fiducia del gruppo Ferrero nel Cile e nel suo ruolo di fornitore mondiali di nocciole», ha affermato Marco Botta, Ceo di Ferrero hazelnut company.
Il sito di informazione specializzato nel settore agricolo di Cile e Perù Mundoagro riporta la voce di Jorge Mohr, produttore di nocciole: «Il Cile è già il secondo produttore al mondo, con 120mila tonnellate in questa stagione, e non mi sorprenderei se presto superassimo le 200mila, viste le prospettive di semina che abbiamo; questo è ciò che sta vedendo Ferrero».
La nocciola cilena è anche trascinata da impianti all’avanguardia che offrono agli agricoltori stabilità produttiva, proprio al contrario di quanto sta succedendo in Italia che vede volumi ridotti anche a causa delle variazioni climatiche e delle infestazioni di insetti.
