
CHIESA MISSIONARIA – Tra i cambiamenti che nei mesi scorsi hanno interessato l’assetto pastorale della nostra diocesi c’è anche il passaggio della responsabilità dell’Ufficio missionario da don Gino Chiesa a Patrizia Manzone e Michael Kasela. Mentre auguriamo a Patrizia e Michael un buon cammino e assicuriamo loro tutta la nostra collaborazione, vogliamo rivolgere a don Gino un grazie di cuore.
Don Gino ha ricevuto l’incarico di guidare l’Ufficio missionario dal vescovo Sebastiano Dho, mentre ancora viveva la missione di prete-operaio che ha caratterizzato la sua scelta presbiterale. Il vescovo Sebastiano aveva riconosciuto la profondità del suo impegno e la sua sensibilità missionaria, per cui, quando suor Xaveria chiese di essere sostituita, gli affidò l’impegno di continuarne l’attività. Don Gino conosceva a fondo e aveva vissuto dal di dentro lo sviluppo missionario della nostra diocesi: dal 1958, anno che vide don Venturino primo sacerdote Fidei donum partire per il Kenya, fino alla partenza per il Brasile, nel 2000, di don Massimo Bonino, ultimo presbitero a lasciare la diocesi per missioni lontane.
Da quel momento saranno alcuni laici ad affrontare questa esperienza e l’incarico a Patrizia Manzone, per 13 anni missionaria a Marsabit segna il passaggio delle consegne tra sacerdoti e laici. La scelta di una coppia, di Patrizia donna e laica, e del marito Michael, originario del Kenya, è un segnale del cambiamento in atto nel mondo e nella Chiesa. Essi saranno affiancati da don Flavio, con il ruolo di assistente spirituale.
Vent’anni al Centro missionario
Tornando a don Gino, in quasi 20 anni di presenza al Centro missionario, vivendo l’incarico nella semplicità e nella povertà, ci ha aiutati a cercare insieme la via che porta il Vangelo nel quotidiano, ci ha mostrato con la coerenza di vita che la fede rende liberi e fraterni, ha saputo cogliere dalle esperienze dei missionari quanto trasferibile alla nostra vita. Ha sollecitato l’impegno della comunità diocesana per le opere e le necessità che caratterizzano la presenza missionaria albese nel mondo. Nel corso di questi anni abbiamo capito che ci sono tanti modi di vivere la missione, soprattutto che è urgente imparare a essere missionari qui. Per questo servono persone preparate: don Gino ha sempre investito molto sulla formazione: con giornate animate da testimoni, con la partecipazione a convegni a Verona o ad Assisi, sollecitando la nascita di gruppi biblici.
La sua capacità di relazione ha facilitato i contatti locali, regionali e nazionali, ha stabilito solidi rapporti con le comunità anche in Paesi lontani. Nella quiete dell’ufficio, in Vescovado, ha accolto, prestato ascolto e informato tantissime persone. Ci ha insegnato a lavorare insieme, ascoltandoci e decidendo in modo da rendere il termine “sinodale” una parola molto concreta.
Grazie don Gino! Continua a vivere la missione nella nostra diocesi, ne abbiamo bisogno. Tra un anno offrirai al Signore 60 anni di vita presbiterale. Sarà bello festeggiare insieme.
A nome del Consiglio del Centro missionario diocesano: Franco Foglino e Lidia Boccardo
