
MILANO – Presentata il 18 ottobre la nuova edizione di Slow Wine 2026, la guida di Slow Food dedicata ai vini e ai produttori italiani, che da sedici anni racconta il mondo enologico attraverso un approccio etico e sostenibile. Il volume, disponibile in libreria e su slowfoodeditore.it, rappresenta ormai un punto di riferimento per gli appassionati di vino e per chi crede in una viticoltura rispettosa dell’ambiente.
Tra i riconoscimenti più attesi, il Premio per la Viticoltura Sostenibile è stato assegnato a Ferdinando Principiano, produttore di Monforte d’Alba, in provincia di Cuneo. Una scelta che premia un percorso di coerenza e ricerca, nel cuore delle Langhe, territorio simbolo del Barolo e di una tradizione vitivinicola tra le più apprezzate al mondo.
Il riconoscimento è stato assegnato con la seguente motivazione: In una Langa prospera e sotto i riflettori, Ferdinando Principiano non ha mai perso di vista i valori più saldi di un’agricoltura rispettosa dell’ambiente, impegnata nella salvaguardia della biodiversità e di un paesaggio agricolo unico. Ferdinando, che ha scelto di ridurre drasticamente le dimensioni aziendali per dare piena coerenza e concretezza alla sua visione, ha preservato boschi, prati e un piccolo laghetto per contrastare l’avanzata della monocoltura e offrire rifugio alla fauna locale.
La cantina Principiano affonda le sue radici nei primi del Novecento, ma è con Ferdinando, alla guida dal 1993, che l’azienda compie una vera rivoluzione. Dopo un primo periodo di sperimentazione modernista, caratterizzato dall’uso di barrique di rovere e prodotti chimici, il produttore sceglie una svolta radicale: dal 2003 abbandona ogni trattamento sintetico, rinuncia a diserbanti e fertilizzanti organici, limitando gli interventi al solo rame e zolfo quando necessario. Una decisione che restituisce autenticità e identità ai suoi vini, diventati oggi sinonimo di purezza e rispetto del territorio.
La Slow Wine 2026 conferma il suo impegno per una viticoltura consapevole anche con una novità importante: per la prima volta, la guida indica la grammatura del vetro di ogni bottiglia recensita, sensibilizzando lettori e produttori sul tema dell’impatto ambientale del packaging. Slow Food lancia inoltre un appello ai produttori di vini fermi, invitandoli a ridurre entro il 2026 il peso medio delle bottiglie da 0,75 litri a meno di 450 grammi, in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale.
Diversi i riconoscimenti per le cantine del Piemonte: 38 Chiocciole, 41 Bottiglie, 9 Monete, 16 Novità (qui tutti i riconoscimenti alle cantine piemontesi), il commento sullo stato dei vini regionali di Slow Wine: L’annata 2021 del Barolo si conferma di livello straordinario, capace di offrire Nebbiolo profondi ed equilibrati. Una vendemmia che resterà impressa nella memoria. Meno convincente, anche a causa del confronto diretto, la 2022 del Barbaresco, caratterizzata da caldo e siccità, con vini più morbidi e meno incisivi. Il Roero mostra una maturità ormai raggiunta, superando complessi di inferiorità e affermando una propria identità stilistica, sia nei rossi che nei bianchi. Il Nord Piemonte prosegue il suo percorso di crescita, valorizzando con sempre maggiore consapevolezza due vitigni straordinari come il Nebbiolo e l’Erbaluce. Nel Monferrato, nonostante la difficile congiuntura economica che colpisce duramente i produttori, emergono segnali incoraggianti grazie a nuove energie, investimenti e varietà autoctone di grande interesse come Grignolino, Freisa, Cortese e Timorasso. Proprio quest’ultimo, protagonista di un successo crescente, richiede ora una regolamentazione attenta per garantire uno sviluppo sostenibile e coerente.
La nuova edizione raccoglie 7.972 vini recensiti e 1.172 cantine che praticano agricoltura biologica o biodinamica certificata, o in fase di conversione. Sono 3.023 le etichette in bottiglie leggere, 242 le “Chiocciole” assegnate alle cantine buone, pulite e giuste, 188 le “Bottiglie” per la qualità organolettica, 49 le “Monete” per il rapporto qualità-prezzo e 153 i “Best Buy”. A queste si aggiungono 196 locali del Bere Slow, 227 video delle visite in cantina accessibili via QR Code e centinaia di aziende che offrono ospitalità, ristoro o sconti ai visitatori.
Un mosaico di esperienze che riflette la ricchezza del patrimonio vitivinicolo italiano e la crescente attenzione verso l’ambiente. E in questo scenario, il riconoscimento alla cantina Principiano celebra un modello virtuoso di sostenibilità, dove la tradizione incontra la responsabilità.
Redazione
