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Un sogno tra musica e parola: fondazione Bottari Lattes presenta il dramma musicale Metamorfosi

Un sogno tra musica e parola: fondazione Bottari 1

testo e foto di Pierangelo Vacchetto

MONFORTE – Nel cuore della stagione artistica 2025 della fondazione Bottari Lattes prende vita Metamorfosi, un musicodramma che vede intrecciarsi parola, voce e suono in un’esperienza immersiva dedicata a Pelléas et Mélisande, il dramma simbolista di Maurice Maeterlinck, illuminato musicalmente dalle musiche di scena composte da Gabriel Fauré e Jean Sibelius.

Un’opera rara, intima, in bilico tra sogno e realtà, tra racconto e canto. I solisti del Contrametric ensemble hanno saputo restituire con intensità e misura il mistero del dramma di Maeterlinck, intrecciando con sensibilità le suggestioni sonore di Fauré e Sibelius. Un progetto raffinato, complesso eppure accessibile, che ha saputo coniugare rigore e poesia, confermando la vocazione della fondazione a esplorare i confini fra linguaggi artistici.

Il testo originale di Maeterlinck, teso, misterioso, pregno di paesaggi interiori, viene reinterpretato intrecciando le parole con la musica non come semplice accompagnamento, ma come forza viva che trasforma la scena. L’adattamento ha ridato corpo e voce a Pelléas et Mélisande non come semplice rievocazione teatrale, ma come esperienza interiore. Le parole di Maeterlinck, pronunciate più come sussurri che come dichiarazioni, si sono fuse alle armonie crepuscolari di Fauré e ai paesaggi sonori nordici di Sibelius, in un continuo gioco di dissolvenze.

Il pubblico ha percepito la tensione emotiva del testo, la fragilità di un amore impossibile, l’eco di un destino già scritto. La Suite Op. 80 di Fauré, eseguita in un organico cameristico, ha aperto la serata con toni ovattati, vellutati, come un respiro che introduce all’intimità del racconto. Subito dopo, i frammenti musicali di Sibelius hanno portato un cambio di luce: dal calore impressionista al gelo del Nord, da un’atmosfera domestica a una dimensione mitica e cosmica. Il dialogo fra i due compositori, così diversi eppure affini nel toccare l’invisibile, è diventato l’anima stessa di Metamorfosi, metafora di un continuo mutamento interiore.

I solisti di Contrametric ensemble, composto da Emanuele Salvatore nel ruolo di narratore, Laura Capretti Mélisande, Elisa Maccarone al flauto, Simone Benevelli al clarinetto, Beatrice Borella al corno, Raffaele Todaro violino, Anglo Conversa viola, Chiara Boido al violoncello e Diletta Capua all’arpa, assumono la duplice responsabilità di dare voce ai personaggi e di creare una presenza sonora che non si limiti al canto o alla recitazione, ma che sia corpo, eco, ombra. L’ensemble si muove in un territorio dove l’equilibrio è sottile: fra parola e suono, fra il timbro dell’orchestra e l’intimità della voce, tra sussurro e vibrazione, tra il drammatico e il lirico.

Con Metamorfosi, la fondazione Bottari Lattes conferma il proprio ruolo di promotrice di esperienze culturali che vanno oltre la semplice programmazione concertistica. Non si è trattato di un concerto tradizionale, né di una pièce teatrale, ma di un atto poetico collettivo, un incontro fra parola e suono che ha interrogato il mistero stesso della metamorfosi umana.

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