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Acqua pubblica: Cogesi ha raggiunto i 60 milioni per liquidare Egea, che sembra ancora salda sulla sua posizione

Con un atto notarile. dopodomani il consorzio pubblico informerà l'Ato della disponibilità di tutti i fondi necessari, ma per il subentro Iren deve ritirare il ricorso presentato al Tar

Acqua pubblica: Cogesi ha raggiunto i 60 milioni per liquidare Egea, che sembra ancora salda sulla sua posizione

ALBABocche cucite, perché il momento è a dir poco concitato: entro il 30 novembre, domenica prossima, il consorzio pubblico Cogesi dovrà essere pronto a pagare a Egea acque i 69 milioni di euro di valore residuo essenziali per subentrare nella gestione del ciclo idrico nella zona di Langhe e Roero, l’ultimo passaggio per unificare la provincia.

Il consorzio, con tutte le società che ne fanno parte, sta lavorando a ritmo serrato per completare tutti i passaggi. Per garantire il pagamento, dopo il via libera dell’Ato 4 (l’autorità d’ambito provinciale, ndr) – decisione poi impugnata da Egea-Iren con un ricorso e con una richiesta di sospensiva, quest’ultima negata dal Tar di Torino –, Cogesi ha continuato a muoversi passo dopo passo per ottenere la conferma di tutti i finanziamenti da parte delle banche coinvolte.

Nei mesi scorsi, infatti, è stata messa in piedi una complessa operazione finanziaria: 20 milioni sono stati spostati dal consorzio su un conto vincolato, in attesa della parte restante, divisa tra 3 milioni derivati da un aumento di capitale da parte delle società già pubbliche, che hanno poi contribuito a raggiungere la cifra con risorse proprie e finanziamenti accordati da diversi istituti di credito, tra cui Banca d’Asti, Banca di Cherasco e Iccrea. La cifra complessiva concessa dalle banche, sulla carta, è arrivata a 27 milioni di euro. Il ricorso presentato da Iren, a metà settembre, ha fatto vacillare questa struttura. Ma il diniego alla sospensiva da parte del Tar, il 16 ottobre, ha ridato linfa vitale al pubblico, fino ad arrivare a oggi.

Che cosa accadrà

In base a ciò che trapela, tutte le banche sono sul punto di deliberare le cifre concordate e, venerdì 28 novembre, Cogesi dovrebbe siglare l’atto notarile con il quale informerà At0 4 della disponibilità dei 60 milioni. 

La conditio sine qua non per concedere la liquidità è il venir meno del ricorso di Iren. Quest’ultimo, superata la fase di sospensiva, resta in piedi: a maggio, il Tar dovrà pronunciarsi nel merito. Ma è chiaro che da Torino resterebbe poco interesse a portare avanti la battaglia, in presenza dei soldi attesi. Lo ha confermato anche, nelle scorse settimane, lo stesso presidente di Iren, Luca Dal Fabbro: «Se Cogesi ci assicura le risorse, siamo pronti a fare un passo indietro».

Allo stato attuale, però, manca un accordo in tal senso con Egea, che detiene ancora il servizio. Ed è un altro passaggio essenziale per il subentro, la fase successiva al pagamento. Cogesi, con molta probabilità, cercherà ancora di ottenere un risultato su questo fronte nel corso di questa settimana. Ma se Iren non volesse scendere a patti? A questo punto, potrebbero aprirsi diversi scenari, a seconda dell’accordo chiuso o meno con il gruppo dell’energia. Di certo, Cogesi, con i soldi in tasca, farà valere il suo diritto al subentro

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