ALBA – C ’è un luogo ad Alba che, per sua natura, dovrebbe puntare sull’occupazione come strumento di rinascita e di reinserimento nella società, come prevede la Costituzione: è la casa lavoro che, da alcuni anni, è stata avviata al Montalto. Istituto penitenziario previsto per chi ha scontato la propria pena ma viene ritenuto socialmente pericoloso, è un retaggio del Codice penale Rocco del 1931.
Oggi le case lavoro attive in Italia sono nove, per un numero ristretto di persone che, nei fatti, avrebbero bisogno di assistenza sociale e sanitaria, piuttosto che trovarsi chiusi tra quattro mura. La novità è che il partito Azione sta lavorando a una riforma di legge per mettere mano a questo istituto a dir poco obsoleto.
Verrà presentata per la prima volta ad Alba, sabato 29 novembre, a partire dalle 17 nella sede cittadina del partito, in corso Michele Coppino 31. “Carcere: liberi di ricominciare. Una riforma per le case lavoro” è il titolo dell’incontro, che verrà moderato da Francesca Pinaffo, redattrice di Gazzetta d’Alba.
Gli interventi
Spiega Giacomo Prandi, segretario provinciale di Azione, che nei mesi scorsi ha visitato la struttura albese dopo i momenti di tensione registrati con la Polizia penitenziaria: «Persone che hanno già scontato la loro pena restano lì, in condizioni difficili, molte con dipendenze o fragilità psichiatriche che necessiterebbero di tutt’altre strutture e cure. Per questo, abbiamo presentato in Parlamento, attraverso il nostro deputato Fabrizio Benzoni, con la collaborazione dell’onorevole Riccardo Magi, una proposta di legge per una riforma del sistema».
Dopo i saluti del coordinatore cittadino Massimo Giachino, al dibattito interverranno Benzoni, Prandi e Bruno Mellano, già garante dei diritti delle persone detenute per il Piemonte. Ci saranno anche l’assessora comunale Donatella Croce, il garante albese Emilio De Vitto e Domenico Albesano, presidente dell’associazione Arcobaleno, che si occupa di volontariato penitenziario. A concludere sarà la segretaria regionale di Azione, Daniela Ruffino.
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