LA STORIA – Delle principali squadre di calcio sono ben noti i colori delle prime maglie e, sovente, gli appassionati sanno senza indugio le caratteristiche della seconda. Anche per il fatto che cambiano spesso da una stagione all’altra, sulle terze e sulle quarte divise potrebbero sorgere più dubbi.
In ogni caso, le società calcistiche stanno promuovendo sempre di più le altre linee di uniformi. È il caso del Manchester City, formazione tradizionalmente abbinata ai colori celeste e bianco, che ha da poco presentato la quarta maglia dalle diverse tonalità di verde elettrico, già usata nella sfida di Champions League giocata in trasferta contro il Villareal martedì 21 ottobre.
La produzione: da Serralunga a Londra
Dietro alla pubblicità della nuova divisa c’è Stefano Moscone, regista di Serralunga che da anni si è trasferito a Londra.
Lì, all’inizio del 2025, insieme alla compagna Anna Boranea, ha fondato la casa di produzione 27films.
Moscone racconta:
«Si è trattato della prima grande opportunità da quando abbiamo aperto l’impresa. È giunta grazie a un’agenzia creativa con la quale avevo lavorato in passato: loro erano già in contatto con la squadra e avevano bisogno di chi si occupasse della produzione. La nostra proposta è piaciuta e, da giugno, abbiamo iniziato a lavorarci».
Puma, EA Sports e tecnologia interattiva
Oltre al Manchester City, la maglia nasce da un progetto di Puma ed EA Sports.
Quest’ultima, nota azienda di videogiochi, ha sviluppato un microchip posto sotto lo stemma della squadra: inquadrandolo con il proprio telefono, si potranno sbloccare contenuti aggiuntivi per EA Sports FC 26 e partecipare, ogni settimana, all’estrazione di biglietti per le partite e altri premi.
Dietro le quinte dello spot
Moscone prosegue:
«Per creare la pubblicità, io e Anna abbiamo apprezzato molto la possibilità di utilizzare gli effetti speciali. A fine agosto ci siamo recati negli studi del Manchester e per qualche giorno siamo stati nei dintorni dello stadio per poter essere più vicino possibile ai giocatori. Sono sempre molto impegnati e per girare i filmati abbiamo dovuto sfruttare le loro pause. Per ogni calciatore coinvolto, il tempo passato insieme è stato, al massimo, un quarto d’ora: tutti si sono comunque dimostrati simpatici e disponibili. Oltre a girare i video, abbiamo scattato le foto che saranno usate nei negozi Puma di tutto il mondo. La produzione è durata da settembre a ottobre».
I calciatori coinvolti nella pubblicità sono Oscar Bobb (Norvegia), Josko Gvardiol (Croazia) e Rayan Cherki (Francia/Algeria).
Il video, della durata di un minuto e dieci secondi, è visibile su Vimeo: protagonista è il giovane Nohail Mohammed, che, impegnato con il videogioco nella sua cameretta, si ritrova idealmente a stretto contatto con i suoi beniamini.
Moscone aggiunge:
«Abbiamo trovato Nohail tramite un’agenzia: questa è stata la prima pubblicità nella quale ha recitato ed è un vero tifoso della squadra. D’altronde, doveva essere il più possibile credibile».
L’esperienza di lavorare in Inghilterra
In Inghilterra «il calcio è molto sentito, c’è grande attaccamento alla propria squadra del cuore. Rispetto all’Italia, credo che si generino molte più opportunità di lavoro».
Moscone, nato nel 1995, si è formato all’Accademia Albertina e alla MetFilm School di Londra, dove ha conosciuto la sua compagna, originaria della Romania.
Da lavoratore autonomo, in passato ha curato la regia di campagne per Barbour, Beretta e Cirque du Soleil.
«Ci piacerebbe continuare a lavorare nell’ambito sportivo. L’investimento sulla quarta maglia del City dimostra che, ultimamente, moda e sport viaggiano assieme».
Londra, un centro creativo europeo
Dal punto di vista burocratico, «aprire un’impresa nel Regno Unito è più facile e meno costoso. Non serve, per esempio, avere una sede fisica, si può lavorare tranquillamente a distanza. In Europa, nelle discipline artistiche e creative, Londra è una marcia sopra a tutti».
Parallelamente all’attività pubblicitaria, Stefano porta avanti alcuni progetti cinematografici. Il suo ultimo cortometraggio, “Al termine della notte”, era stato presentato lo scorso anno al Festival di Giffoni.
Tra i suoi lavori precedenti figurano:
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Satyricon – un’Odissea contemporanea
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Non esattamente Ken Loach
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The Oracle
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Il Capolavoro
