PALLAPUGNO Dopo aver vinto la Coppa Italia e il suo ottavo scudetto, Massimo Vacchetto ha completato un’annata perfetta, aggiudicandosi anche il Balun d’or. Questa mattina (sabato 8 novembre), a Cerretto Langhe, il capitano del Marchisio Nocciole Cortemilia (in partenza per Cuneo nella prossima stagione) ha ottenuto per la quarta volta il premio inventato da Flavio Borgna, dopo quello del 2012 (quando vinse il primo titolo), del 2021 (ex aequo con Bruno Campagno) e del 2022.

Il riconoscimento alla carriera è andato a Stefano Dogliotti, campione d’Italia nel 1997 e attuale direttore tecnico dell’Alta Langa, che si è aggiudicato un’originale scultura in pietra di Langa dell’artista Remo Salcio di Castino, mentre il premio-rivelazione della stagione 2025 è stato assegnato a Stefano Faccenda, capitano della Monticellese. Il vincitore del premio Campau, riservato a un giocatore di pantalera, è stato consegnato a Marco Vero di Monforte d’Alba. La giuria, presieduta dal campionissimo Felice Bertola, ha premiato per la prima volta, con una targa in ricordo di Sergio Corino, tre ragazzi della categoria pulcini nei diversi ruoli: Samuele Semeria battitore della San Leonardo, Sebastian Noè centrale del Ricca e Paolo Vinai terzino della Pro Paschese, oltre all’allenatore della San Leonardo, Claudio Motosso.
Il premio giornalistico Dumini Abbate e la squadra della piazza è stato assegnato a Enrico Capello (Tuttosport), Massimo Mathis (La Stampa), Luigi Musso (Il Tambass) e Pier Maria Toselli (Telecupole). Infine, un ricordo particolare è stato espresso per Elio Merlino, giornalista sportivo dell’Ancora, e per Aldo “Cerot” Marello, campione italiano di tamburello, scrittore e musicista, recentemente scomparsi.
Fabio Gallina e Corrado Olocco
Le motivazioni
Massimo Vacchetto

Conquistando l’ottavo titolo italiano Massimo Vacchetto ha raggiunto il leggendario Augusto Manzo al secondo posto nella classifica dei battitori più vincenti della storia. Basterebbe questo aspetto a renderlo degno del Balun d’or 2025. Bisogna però aggiungere che la formazione di Cortemilia quest’anno ha vinto anche la Coppa Italia e che in cinque stagioni in gialloverde Massimo è sempre andato in finale. Una continuità ad alti livelli che lo conferma tra i più grandi campioni della pallapugno, in grado di abbinare talento, combattività e voglia di vincere, dando spettacolo con giocate che, come si dice in questi casi “Valgono il prezzo del biglietto”.
Stefano Dogliotti
Nell’anno in cui Cortemilia ha vinto lo scudetto, il premio alla carriera va al giocatore che, nella seconda metà degli anni ’80, ha aperto la strada per portare il paese della Valle Bormida nella pallapugno di alto livello. Finalista nella massima serie in più occasioni e campione d’Italia nel 1997 a Spigno Monferrato, Stefano Dogliotti è rimasto nel mondo del balon come direttore tecnico, mettendo a disposizione delle squadre la sua esperienza e, aspetto non meno importante, grandi doti di umanità e simpatia.
Stefano Faccenda
Al debutto in Serie A con una formazione allestita per partecipare al campionato di B, Stefano Faccenda non soltanto ha conquistato con largo anticipo la salvezza, ma è anche arrivato a disputare lo spareggio per arrivare in semifinale. L’ottima stagione del capitano e dei suoi compagni (tra i quali c’era il primo balun d’or Oscar Giribaldi) ha permesso alla società di Monticello di celebrare nel modo migliore i trent’anni di attività.
