PIEMONTE – La Regione Piemonte inserisce lo sviluppo e la tutela dei tartufi nella propria programmazione territoriale con il progetto Tuber Next Gen 2025, “dedicato alla tutela del patrimonio tartufigeno e alla valorizzazione delle aree rurali e forestali”.
L’obiettivo è unire la pianificazione territoriale e paesaggistica a quella forestale, per garantire continuità e valorizzare una tradizione che ha reso il Piemonte famoso nel mondo.
Il progetto prevede un ciclo di incontri nelle province più vocate alla produzione del tartufo bianco: Alba il 7 novembre, Asti e Alessandria il 14 e Torino il 21 novembre.
Le nuove Carte di attitudine dei suoli alle produzioni tartufigene, elaborate dall’Ipla (Istituto per le piante da legno e l’ambiente), censiscono oltre 333 mila ettari come aree ad alta o media attitudine alla produzione, con un incremento del 39% rispetto alle precedenti stime.
Sono 441 i Comuni vocati, di cui 32 di nuova classificazione, distribuiti soprattutto nelle province di Cuneo, Asti, Alessandria e Torino. Querceti, saliceti e pioppeti risultano gli ecosistemi forestali più favorevoli, insieme a filari, siepi e formazioni arboree lineari nei contesti agricoli.
La progressiva urbanizzazione e le colture intensive hanno ridotto l’areale produttivo naturale, ma una corretta gestione dei suoli rimasti intatti può aumentarne la produttività e la qualità.
“Il tartufo – sottolinea il governatore Alberto Cirio, con l’assessore Marco Gallo – non è solo un’eccellenza gastronomica, ma una parte della nostra storia. La pianificazione territoriale e quella forestale devono lavorare insieme, perché la qualità del paesaggio e la gestione sostenibile dei nostri boschi e degli alberi in ambiente rurale sono le basi della produzione tartufigena. Con Tuber Next Gen mettiamo a sistema conoscenze, strumenti e strategie, coinvolgendo Comuni, tecnici e operatori per rendere la tutela del paesaggio e la valorizzazione delle nostre risorse una responsabilità condivisa. Investire nella pianificazione significa costruire oggi per le prossime generazioni un territorio più resiliente, capace di coniugare identità, sviluppo e sostenibilità.”
Ansa
