L’AGGIORNAMENTO – Per il giovane di 15 anni che, secondo la Procura dei minori, spinse il suo amico Abdou Ngom (14 anni) nelle acque del Tanaro dalle quali non riemerse, il Pm Davide Fratta ha disposto il giudizio immediato. Il quindicenne, oggi in una comunità protetta, è accusato di omicidio volontario con dolo eventuale.
I difensori, Giuseppe Vitello e Piermario Morra, hanno chiesto il giudizio abbreviato e a breve sarà fissata la data dell’udienza preliminare.
Il corpo di Abdou Ngom, scomparso tra le acque tumultuose del Tanaro, dopo una mattinata passata con gli amici alla spiaggia dei Cristalli, in località Gurej nel Comune di Verduno il 21 aprile scorso, nonostante le ricerche svolte nei giorni successivi e poi riprese a settembre, non è mai stato ritrovato.
Per ricostruire cosa fosse accaduto il lunedì dell’Angelo, i Carabinieri della Compagnia di Bra che, coordinati dal Pubblico ministero Fratta, avevano disposto il sequestro dei telefonini dei tre ragazzi che quel giorno si erano recati sulla spiaggia con Abdou.
Dalle chat era emerso che i tre si stavano accordando per decidere quale versione rendere nota in caso di interrogatorio, Convocati in caserma, dai loro racconti era emerso che il quindicenne aveva spinto in acqua l’amico nonostante quest’ultimo ripetesse di non saper nuotare. Un’accusa che, tramite i suoi legali, oggi il giovane respinge con fermezza.
