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Sicurezza a Bra / Presto sarà attivato l’impianto di sorveglianza nello scalo ferroviario

Sicurezza a Bra / Presto sarà attivato l'impianto di sorveglianza nello scalo ferroviario

di Valter Manzone

BRA – Un impianto di videosorveglianza dell’intero scalo ferroviario braidese sarà attivato a breve da Rfi. La notizia è stata condivisa ieri, mercoledì 5 novembre, durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolto nel Municipio braidese.

Oltre al Sindaco Gianni Fogliato, erano presenti alla riunione il prefetto Mariano Savastano, il questore Carmine Rocco Grassi, il Comandante provinciale dei Carabinieri colonnello Marco Piras, il nuovo comandante provinciale della Guardia di finanza Andrea Alba, il comandante della Compagnia Carabinieri di Bra Lorenzo Repetto, la dirigente del compartimento della Polizia ferroviaria Piemonte e Valle d’Aosta Maria Grazia Corrado, esponenti di Rfi, il comandante della Polizia locale di Bra Davide Detoma e il suo vice Sergio Mussetto.

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Il sindaco Gianni Fogliato con il prefetto Mariano Savastano

Ha esordito il sindaco Fogliato: «Ringrazio il Prefetto per la convocazione del Comitato a Bra, in una sede decentrata, chiaro segnale dell’attenzione che viene posta al nostro territorio e occasione per esaminare insieme il tema sicurezza e la situazione specifica di tutte le aree sensibili della nostra città».

Poi aggiunge: «Nel corso dell’incontro alcuni esponenti di Rfi ci hanno comunicato che è in via di ultimazione la realizzazione di un impianto di videosorveglianza dell’intero scalo ferroviario braidese, che sarà collegato con la centrale di Torino di Rete ferroviaria Italia. Un impianto che, unitamente a quello realizzato dal Comune nelle aree antistanti la stazione ferroviaria, consentirà di monitorare continuamente una delle aree cittadine più delicate».

Il prefetto Savastano ha sottolineato «la valenza della prospettiva delineata dagli interventi normativi degli ultimi anni volta a promuovere un modello di sicurezza integrata in cui tutti i livelli di governo (dallo Stato agli Enti locali) sono chiamati ad operare – ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità – per l’attuazione di un sistema unitario di sicurezza, che preveda anche il coinvolgimento e la partecipazione di soggetti privati (come Rfi o le associazioni di categoria e i titolari di pubblici esercizi ed esercizi commerciali) chiamati ad innalzare il rispettivo livello di autotutela».

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