di Beppe Malò
ALBA – Il comitato di quartiere Piave ha incontrato gli assessori Edoardo Fenocchio, titolare della delega ai lavori pubblici, e Davide Tibaldi, delegato alla Polizia municipale. Al centro del dibattito, ci sono state le molte criticità che coinvolgono il rione albese col maggiore numero di residenti. All’Amministrazione è stato sottoposto un elenco di 22 punti. Abbiamo intervistato il presidente del comitato di quartiere Elio Gerlotto per saperne di più.
Cosa non va in borgo Piave?
«La maggior parte delle lagnanze hanno per oggetto lo stato in cui versa il reticolo viario di corso Piave ed Europa. Si è investito molto nelle asfaltature, ma abbiamo ancora troppe buche aperte, rappezzi parziali che si stanno sgretolando e diversi livelli nei tappeti d’usura. In questo senso, via Rorine è la più rappresentativa e la segnaletica non è adeguata. Occorre che gli uffici competenti possano monitorare meglio lo svolgimento dei lavori per avere risultati più omogenei e, soprattutto, portati a termine. Nelle ore notturne la situazione peggiora per via di una tipologia di illuminazione che, anche con i lampioni a Led, resta insoddisfacente. Infatti sono numerosi i punti luce non funzionanti e i pali in attesa di sostituzione come in via Aldo Moro e Padre Girotti».
È vero che un altro problema è quello dei parcheggi?
«È una criticità tipicamente albese, ma in diversi punti del quartiere siamo alle prese col fenomeno del parcheggio selvaggio come nelle vie Rorine, Pietro Ferrero e Teodoro Bubbio. In questo caso, abbiamo presentato due proposte: prolungare il senso unico sino alla rotatoria con viale Vico per aumentare il numero dei parcheggi e delimitare con barriere lo spazio in via Bubbio, così da conservare il passaggio per due auto; in più si potrebbe trattare con la proprietà del campo per utilizzarne una parte a parcheggio. Un’altra zona critica è in prossimità della rotatoria tra corso Europa e via Aldo Moro. In quest’ultima, abbiamo chiesto la rotazione degli stalli bianchi che sono usati dai residenti nei condomini, pur avendo altri spazi a disposizione».
Avete parlato di sicurezza?
«Sì, un tema è stato quello del possibile arrivo del Commissariato di Polizia in viale Masera. Ci è stato detto che è stato fatto tutto il necessario per mettere a disposizione sede e risorse economiche, ma la parola finale spetta al Ministero dell’interno. La sicurezza percepita è in calo e ci sono state truffe ai danni di alcuni passanti. In più, il corso è poco illuminato: questo non incoraggia camminate serali e favorisce atti di vandalismo. Abbiamo ottenuto qualche passaggio in più dell’autoradio dei Carabinieri, ma non basta».
Altre questioni emerse?
«Abbiamo chiesto di inserire nel percorso della Linea verde anche una fermata in corso Piave. C’è, poi, il tema della scarsa pulizia, con solo nove netturbini. Abbiamo fatto il punto sul parco Sobrino e parlato di una panchina nella via San Pio V».

