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La Comunità Laudato si’: «Basta alberi di Natale condannati a morte: esponiamo piante con le loro radici»

La Comunità Laudato si' è attenta alle tematiche ambientali

La Comunità Laudato si': «Basta alberi di Natale condannati a morte: esponiamo piante con le loro radici» 1

ALBA – «Il Santo Natale e la tradizione di addobbare l’albero sono riti dalle origini antiche che nella nostra cultura hanno assunto per tutti noi un valore simbolico e augurale fortemente sentito. Un albero punteggiato di rosso, di oro e luci diffonde speranza, riscalda il cuore nel freddo inverno e contribuisce a creare quell’atmosfera magica inconfondibile. Le coccarde, le candele, i rami verdi, le luci nelle notti più lunghe dell’anno. Sì, poi ci sono anche le luci e gli addobbi plasticosi, ridondanti, pensati per attrarre i consumatori verso gli oggetti. Oggi nelle nostre città vediamo questi grandi abeti di 15-20 anni tagliati, quando potrebbero viverne 500 o 600, essere esposti un mese per glorificare il nostro Natale in città», lo scrivono dalla Comunità Laudato si’ Gazzetta d’Alba, attenta su tutte le tematiche ambientali.

Anche ad Alba

«Anche ad Alba si ripete questo rito e vengono montati nelle due piazze principali due grandi abeti che vengono ammirati da tutti. Purtroppo questi alberi, che dovrebbero significare la vita e il messaggio di pace per tutti, vengono tagliati e privati delle loro radici, perciò passato il Natale andranno a morire. È così necessario questo sacrificio? O forse si potrebbero esporre due grandi abeti che con le loro radici e a fine delle feste piantarli da qualche parte? Il cambiamento climatico ci dice che gli alberi, come dice Il Prof. Mancuso, sono una risorsa vitale per il pianeta perché lo aiutano e aiutano noi a respirare, pensate quanti milioni di abeti vengono recisi ogni anno a Natale, intere foreste scompaiono».

Cambiare il paradigma

E concludono: «Allora si può cambiare il paradigma e dal prossimo anno dare un piccolo contributo alla natura esponendo i due grandi alberi che abbiano ancora le loro radici, anche come simbolo di vita, facendo un grande regalo alla cittadinanza ma anche alla natura. Allora sì che sarebbe un piccolo sostegno alla sostenibilità delle feste di Natale. In alternativa se è così complicato esporli con le loro radici si potrebbero altresì utilizzare alberi artistici, originali, fatti dei più svariati materiali addobbati con luci e luminarie come succede da anni in altre città. In questo modo i nostri amici abeti continuerebbero a vivere senza essere uccisi. Per il prossimo anno possiamo pensarci in tempo. In fondo ricorrono gli ottocento anni del Cantico delle Creature di Francesco d’Assisi che tanto amava la natura e si rivolgeva agli alberi chiamandoli “fratelli alberi”».

comunicato stampa

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