CUNEO – Si è tenuta ieri (martedì 16 novembre) a Cuneo l’udienza filtro nel processo per maltrattamenti che vede imputati 12 dirigenti e operatori della cooperativa sociale Per Mano, finita al centro di un’inchiesta che nell’ottobre scorso ha portato a 17 misure cautelari e al sequestro del centro diurno per disabili situato alle porte del capoluogo.
In questo caso si tratta del primo filone del procedimento, avviato per fatti analoghi nell’ottobre 2018 in seguito a una segnalazione ricevuta dalla guardia di finanza. La direttrice Emanuela Bernardis e la coordinatrice Marilena Cescon, arrestate due mesi fa e tuttora in carcere, sono state rinviate a giudizio insieme a dieci coimputati: un educatore, una psicologa, quattro infermieri e quattro operatori socio sanitari.
I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2014 e l’aprile 2019. Ai vertici e agli operatori si imputa indifferenza e trascuratezza verso i bisogni essenziali e di cura di 15 ospiti, affetti da autismo associato a patologie psichiatriche: alcuni di loro all’epoca erano ancora minorenni. Tra gli episodi citati c’è un caso in cui un ragazzo sarebbe stato colpito con una scarpa al volto da uno degli infermieri, mentre a un altro la psicologa avrebbe schiacciato i genitali con il ginocchio per contenerne gli impulsi sessuali.
Sono 19 le parti private costituite, alcune delle quali erano presenti oggi in aula, a cui si aggiungono come parti civili il Consorzio socioassistenziale del Cuneese e altri enti. L’istruttoria si aprirà il 16 aprile dell’anno prossimo con l’audizione dei primi testimoni.
Ansa
