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Truffe affettive e violenza di genere: ad Alba un incontro per riconoscerle e combatterle

Truffe affettive e violenza di genere: ad Alba un incontro per riconoscerle e combatterle

di Elisa Rossanino

L’INCONTRO – Hanno le stesse caratteristiche, agiscono secondo le medesime regole e mietono vittime annullandole senza scrupoli. Le truffe affettive e la violenza di genere, pur essendo fenomeni distinti, si parlano e spesso si intrecciano. Lo spunto arriva dalla Consulta per le pari opportunità di Alba che, lunedì 24, ha organizzato una serata di approfondimento sul tema. Tra i relatori erano presenti associazioni, rappresentanti della politica locale e regionale, professionisti che supportano quotidianamente le vittime, oltre a diverse testimonianze dirette.

«Sanno come colpirti: studiano le tue fragilità»

«Sfruttano le tue debolezze, si insinuano tra le tue fragilità con un metodo studiato a tavolino e costruito appositamente secondo le tue caratteristiche, non improvvisano», ha spiegato Gabriella Tessaris, rappresentante dell’associazione Acta, raccontando in pubblico la propria esperienza. «Capiscono il tuo carattere e sanno i tuoi interessi. Sono un’imprenditrice, lui era un imprenditore e abbiamo iniziato a parlare di lavoro. Mi sembrava di aver trovato un interlocutore interessante, con cui finalmente potevo parlare di tutto».

La manipolazione: dalla dipendenza alla richiesta di denaro

«Dopo averti “acchiappato”, lo scambio di messaggi e telefonate diventa costante, fino a 60 volte al giorno. Ero così dipendente da quella voce che dormivo con il telefono sul cuscino. Poi, all’improvviso, il truffatore sparisce. Per giorni non si fa più sentire. La mancanza è così pesante che somiglia a qualsiasi altra forma di astinenza. Fino a quando ricompare con un problema e ti chiede dei soldi». Ammettere la truffa è difficile; accettare ciò che è accaduto può essere doloroso. «Ti senti un’ingenua e a quel punto devi ricominciare, ricostruirti. Spesso sei sola: per inseguire quelle parole hai perso amici e famiglia che avevano provato a metterti in guardia», aggiunge Tessaris.

Il ruolo delle associazioni: un sostegno necessario

In questa fase diventa fondamentale il supporto delle associazioni. Oltre ad Acta, nel tempo ne sono nate altre, tra cui Celeno, composta da professionisti che offrono supporto alle vittime che desiderano ricominciare un percorso di consapevolezza e ricostruzione personale.

Forze dell’ordine: «La truffa affettiva non è ancora nel Codice penale»

Senza dimenticare il ruolo delle Forze dell’ordine. «Nel Codice penale la truffa affettiva non esiste ancora. Le sue caratteristiche, però, sono molto simili a quelle di alcune forme di violenza per cui possiamo attivare il Codice rosso: sarebbe un grande passo avanti per la tutela delle vittime», ha spiegato il luogotenente Claudio Grosso. «Di recente siamo riusciti a fermare tre truffatori ad Alba grazie alla segnalazione di una vittima, recuperando parte del denaro sottratto. Dobbiamo diffidare di chi ci contatta sui social e chiederci sempre: “Perché sta scrivendo proprio a me?”. È importante anche informare le persone della presenza delle associazioni di supporto. Un’altra piaga, che non risparmia neppure Alba, è quella delle truffe agli anziani».

Verso una legge regionale a tutela delle vittime

In Regione Piemonte è in corso il lavoro su una nuova normativa per la tutela dei truffati. «Siamo i primi in Italia a dotarci di una legge sulle truffe sentimentali online, per garantire tutela e sostegno alle vittime», è stato ricordato durante l’incontro.

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