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Violenza sessuale su due sorelle: il padrino chiede il rito abbreviato dal carcere

L’uomo, in carcere da aprile, è comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare di Torino

martello tribunale

di Elisa Rossanino

TORINO– È in carcere a Torino da aprile l’uomo residente nell’Albese classe 1982 accusato di violenza sessuale nei confronti di due sorelle di 5 e 7 anni, figlie di una coppia di amici e delle quali era anche padrino.

L’avvio delle indagini

Gli accertamenti condotti dalla Direzione distrettuale antimafia di Torino erano scattati in seguito alla segnalazione fatta dai genitori ai Carabinieri dopo che la figlia maggiore aveva confidato le particolari attenzioni che l’uomo metteva in atto nei loro confronti.

Le prove raccolte

Per confermare la veridicità del racconto i militari avevano provveduto a installare all’interno dell’abitazione dell’uomo, poi rinviato a giudizio dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Asti su richiesta della Procura della Repubblica di Torino, alcune telecamere.

Le riprese effettuate all’interno della camera da letto non avevano lasciato spazio a dubbi o interpretazioni portando all’arresto in flagranza di reato del 43enne.

L’udienza preliminare

Nei giorni scorsi l’imputato, difeso dall’avvocato albese Roberto Ponzio, è comparso davanti al giudice per l’udienza preliminare Fabio Rabagliati del Tribunale di Torino. Nell’occasione la difesa ha chiesto l’ammissione del rito abbreviato (che prevede lo sconto di un terzo della pena) condizionato a una perizia psichiatrica.

La perizia e il rinvio

L’istanza è stata accolta e il giudice ha nominato Arianna Blandamura, psichiatra di Torino, incaricata della realizzazione della perizia che dovrà riferire sulla capacità di intendere e volere dell’imputato al momento dei fatti, sulla sua capacità di stare in giudizio e sulla sua pericolosità sociale. Il giudice ha poi rinviato al 14 gennaio.

Le parti civili

Nell’aula torinese era presente anche la madre costituita parte civile con l’avvocato Marco Calosso del foro di Asti, non come persona offesa dal reato, ma danneggiata, mentre in rappresentanza delle minori si è costituita parte civile l’avvocata albese Silvia Calzolaro.

Le altre imputazioni

Tra le molte imputazioni contestate al 43enne vi è anche quella di detenzione di materiale pedopornografico rinvenuto sul suo cellulare, un elemento che aveva spostato le indagini nella mani della Dda di Torino.

Elisa Rossanino

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