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Tribunale: la parola alla politica

In relazione all’appello per il salvataggio del Tribunale di anche l’on. Enrico Costa – segretario del Pdl Piemonte – ha fatto pervenire la propria risposta.

Spiega il deputato monregalese: «La questione del taglio dei tribunali tocca pesantemente la nostra provincia, visto che ben tre presidi verrebbero soppressi. Come relatore del parere in commissione ho ottenuto che la Camera si esprimesse a favore del mantenimento di un ulteriore tribunale, oltre a quello di Cuneo, proprio in ragione della grande estensione della nostra provincia, che è la terza in Italia. Ma questa è l’extrema ratio.

Ritengo che la riforma sia sbagliata, costosa e foriera di problemi organizzativi e la strada maestra è quella di fermarla: ho presentato una proposta di legge per prorogare di un anno la sua entrata in vigore. Al Senato è stata approvata, con voto favorevole di Pdl e Pd e astensione di Scelta civica, e questa settimana capiremo se ci sono possibilità che si concretizzi. Non sono ottimista. Tornando alla nostra provincia, trovo davvero sbagliata anche la scelta di disaggregarla facendo ricadere Alba e Bra nel circondario di Asti. Semmai dovrebbe essere Asti a essere attratta da Alba.

Così come errata è la scelta di far diventare il Tribunale di Cuneo, accorpandovi Mondovì e Saluzzo, il circondario più grande d’Italia con circa 5.000 chilometri quadrati, quando la delega prevede di tenere conto dell’estensione territoriale. Si consideri che il circondario del solo foro di Mondovì è di 1.666 km quadrati: il più ampio di tutti i Tribunali soppressi.

In conclusione la proroga di un anno ci darebbe tempo:

  • di prendere atto della probabile soppressione delle province, con la conseguente revisione del l’obbligo di mantenere i tribunali dei capoluoghi;
  • di chiedere pertanto che sia in tribunale di Alba ad accorpare quello di Asti;
  • di  mantenere un ulteriore Tribunale tra Mondovì e Saluzzo determinando due circondari superiori a 2.500 km quadrati;

Sarebbe questa una soluzione equa e ragionevole.

Qualora la proroga non venga concessa occorrerà pretendere dal Ministro che nelle realtà soppresse vengano mantenuti adeguati presidi di giustizia, con contenuti minimi garantiti non inferiori a quelli delle attuali sezioni distaccate».

Giovanni Monchiero e Mariano Rabino (Scelta civica) intervengono in merito alla situazione del Tribunale di Alba

«In relazione alla situazione del Tribunale di Alba, ci preme precisare che effettivamente il ministro Cancellieri sta esaminando l’opportunità di adottare un provvedimento correttivo del decreto che nell’agosto 2012 sopprimeva trentuno tribunali tra i quali quello di Alba.

Non ci siamo mai nascosti la difficoltà di ottenere un provvedimento di rettifica di una legge approvata nella passata legislatura. Tuttavia abbiamo profuso ogni energia per cercare di ottenere dagli uffici del Ministero prima, e dal titolare del Dicastero poi, una revisione dei criteri che avevano portato ad una decisione penalizzante per il territorio di Langhe e Roero e da noi ritenuta ingiusta. In questa direzione si sono mossi le amministrazioni comunali, i presidenti di Provincia e Regione e i rappresentanti delle forze economiche del territorio albese, braidese e provinciale. Tra le forze politiche hanno aderito esplicitamente a questa battaglia il Pd, Scelta civica e la Lega Nord.

Il Pdl, al contrario, nei suoi vertici locali, provinciali e regionali non ha mai esplicitamente sposato la causa del Tribunale di Alba. L’ipotesi, formulata dall’on. Enrico Costa, di un accorpamento di Asti ad Alba è talmente lontana da qualsiasi ragionevole prospettiva di realizzazione, da apparire derisoria. Mai avremmo pensato che il gretto campanilismo del collega di Mondovì potesse arrivare a tanto. Con questa uscita ridicola, Costa conferma di essere l’unico vero nemico del Tribunale di Alba».

Dadone, M5S: questo Governo non ha intenzione di rispondere alle esigenze dal Paese

Lapidarie: Fabiana Dadone,  deputata  del Movimento 5 stelle, così definisce le risposte avute dal Capo di Gabinetto del Ministero della giustizia, in merito alla soppressione dei Tribunali. «Non ci sarà alcuna proroga alla chiusura dei Tribunali prevista per il 13 settembre, non ci sono né ci saranno ripensamenti nonostante i profili di criticità che questa chiusura implica».

«La conclusione è stata quella temuta: questo Governo non ha intenzione di rispondere alle esigenze reali e sentite dal Paese. Tutto andrà come deve andare, non sono previsti né ammessi incidenti di percorso di alcun tipo, è richiesta solo passiva collaborazione alle opposizioni», spiega la deputata sul suo sito. «Ho domandato, nello specifico, l’esito dei Consigli dell’Ordine di quei Tribunali il cui destino è segnato. La risposta è stata vaga, forse ci sarà decreto correttivo o forse nulla, l’informazione chiara in merito arriverà via mail insieme alla documentazione da me richiesta sui costi/benefici di queste soppressioni.
Nell’ attesa  non posso far altro che invitare i rappresentanti politici, i cui colleghi di partito siedono tra i banchi del Governo, a mobilitarsi per far riflettere su azioni di così grande rilievo».

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