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Il 10 agosto chitarre per il San Lorenzo

CARMAGNOLA La sera del 10 agosto, San Lorenzo, i carmagnolesi che non si rassegnano a vedere depotenziare il loro ospedale, si ritroveranno nel piazzale antistante l’ingresso dell’ospedale stesso per guardare le stelle ed esprimere il desiderio di vedere riaperto il punto nascita. L’invito è per una serata insieme, con chitarre e cena al sacco, insieme per dire che non si molla, che si continua a lottare per evitare almeno altre chiusure.

Intanto tra gli irriducibili che dal 19 giugno presidiano la tenda di piazza Sant’Agostino c’è sconcerto per le affermazione che negli ultimi giorni sono apparse in alcuni quotidiani. Il direttore dell’Asl To5 Maurizio Dore commentando con soddisfazione il raggiungimento del pareggio di bilancio del 2012 ha affermato:«Quello che più ci stava a cuore è che rimanesse inalterata la qualità dei servizi offerti dall’azienda. Possiamo dire di esserci riusciti».

Ma il Comitato ribatte: «E la chiusura del punto nascita al 30 giugno 2013? E la trasformazione del reparto di pediatria in ambulatorio? E la ginecologia che usufruisce ora di 6 posti letto della chirurgia penalizzando quest’ultima? Non si direbbe che si sia lasciata inalterata la qualità dei servizi offerti. E che dire del presidente Cota che afferma: “Quello del fondo immobiliare è uno strumento finanziario per valorizzare il patrimonio e solo i cretini possono sostenere che così si vendono gli ospedali o si privatizzano”. È al corrente il presidente Cota che a Carmagnola è stato messo in vendita, con tanto di determina, il fabbricato di via Avvocato Ferrero, del complesso ospedaliero,  che ospita ambulatori, uffici e servizi vari?».

I rappresentanti del Comitato pro San Lorenzo rintuzzano il Governatore: «E quando Cota puntualizza “i direttori non possono rappresentare il territorio che difende il suo ospedale o il punto nascita o il laboratorio di emodinamica, ma lavorare perché i cittadini siano informati al meglio sulle ragioni delle scelte e sulle soluzioni migliori decise per realizzarle” dimentica che proprio lui aveva pubblicamente affermato che il punto nascita di Carmagnola non sarebbe stato chiuso. I cittadini di Carmagnola stanno ancora aspettando di conoscere le ragioni dei tagli al san Lorenzo: ricordano bene le affermazioni del dottor Dore nel corso del consiglio comunale aperto del 15 aprile quando era stato assicurato che il previsto taglio dei posti letto avrebbe interessato proporzionalmente i tre ospedali mentre, a fronte di pochi letti tolti a Chieri e Moncalieri, a Carmagnola ne sono stati tolti oltre 50, tanto che ora nel nosocomio se ne contano solo più 77, un numero che, se dovesse restare tale anche dopo le ferie, prefigurerebbe la chiusura dell’ospedale».

Il 23 luglio la maggioranza in consiglio regionale è andata sotto proprio sulla sanità: un ordine del giorno che invitava a rivedere la posizione del punto nascita di Carmagnola, presentato dal Fratelli d’Italia, prima firmataria Augusta Montaruli, è passato con i voti dell’opposizione oltre qualche “dissidente” del Pdl. Così il consigliere Enrico Costa, coordinatore Pdl, ha commentato: «Votare insieme all’opposizione è innaturale. Nella riunione di maggioranza avevamo deciso di attestarci sul parere della Giunta: confermo che questa è la posizione del mio partito».

Il suo partito però ha anche degli esponenti a Carmagnola che, conoscendo a fondo i fatti, la pensano in modo diametralmente opposto e lo hanno anche evidenziato in una nota inviata proprio al consigliere Costa. Dal Comitato pro San Lorenzo commentano amari: «Evidentemente la periferia conta solo in campagna elettorale; c’è da credere che i carmagnolesi non dimenticheranno facilmente lo scempio che si sta attuando al San Lorenzo e una delle prossime manifestazioni di protesta potrebbe essere quella di non andare più a votare, consegnando le schede elettorali e facendone in bel falò ».

m.b.

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