
ACQUA PUBBLICA Nella graduatori ministeriale dei fondi Pnrr destinati alla riduzione delle perdite negli acquedotti, aggiornata il 6 maggio dopo il recupero di ulteriori risorse, non compare il progetto da 43 milioni di euro presentato dall’Ato4 della provincia di Cuneo.
Il Comitato cuneese acqua bene comune spiega la situazione: «Già negli anni scorsi il progetto non era ammesso per mancanza di un gestore unico; poi in fase di rimodulazione, a seguito di aggiornamento, ammesso ma fuori dal campo della disponibilità di fondi, oggi viene nuovamente scartato perché manca l’adesione dei gestori privati Egea acque, Alpi acque ed Alse al necessario cofinanziamento dei lavori».
La mancata adesione deriva soprattutto dalla procedura di composizione negoziata che sta affrontando il gruppo Egea. Il comitato prosegue: «Purtroppo ancora una volta la bocciatura deriva dalla ostilità del gruppo albese alla gestione pubblica, concretizzatasi prima nei tanti ricorsi, poi nella resistenza al processo di subentro e oggi, a seguito della procedura per evitare il fallimento, per l’impossibilità del tribunale di Torino di assumere impegni finanziari oltre l’ordinaria amministrazione».
Chi devono ringraziare i cittadini della Granda? La risposta arriva sempre dal Comitato cuneese acqua bene comune: «L’ex amministratore delegato del gruppo Pierpaolo Carini, ma con altrettanta responsabilità i diversi consigli di sorveglianza succedutisi negli anni, il cui presidente e alcuni membri sono nominati dai soci pubblici. In particolare l’attuale presidente Giuseppe Rossetto, ex sindaco di Alba, in carica negli ultimi anni. Già, i soci pubblici: principalmente il comune di Alba, seguito da un gran numero di altri comuni di Langhe, Roero, e piana fossanese-saviglianese. A osteggiare il percorso di gestione pubblica è stata una nutrita schiera di questi sindaci guidati dall’ex di Santo Stefano Belbo, Luigi Genesio Icardi, attuale assessore regionale alla disastrata sanità. Ma ben sostenuta dal sindaco di Alba Bo, da quelli di Fossano Tallone, di Canale Faccenda e di Sommariva Perno Cornero, nel ruolo di rappresentanti di tutto il Roero, e da quella di Marene Barbero nella veste di rappresentante del saviglianese. Molti di questi sono candidati alla rielezione il prossimo turno elettorale di giugno: vorremmo che dicessero chiaramente ai loro concittadini quale linea terranno in caso di rielezione. Purtroppo finora non abbiamo sentito grandi prese di posizione in merito, nemmeno da parte degli avversari».
La nota del Comitato prosegue: «I cittadini devono poter scegliere tra chi vorrà continuare a danneggiarli e chi invece vorrà affrontare e risolvere i problemi del servizio idrico integrato in provincia di Cuneo. La mancata ammissione ai fondi Pnrr determina, purtroppo, la mancata esecuzione di lavori indispensabili oppure, a causa del sistema tariffario, la completa ricarica in tariffa dei costi con aumenti in bolletta non sostenibili da una larga fascia di utenti. Il mese di maggio si era aperto con la positiva notizia della ripubblicizzazione di Mondo acqua del monregalese, con la liquidazione dei soci privati, tra i quali Iren, e l’ingresso della pubblica Calso insieme alla quale costituirà il socio locale di Cogesi. Ora i candidati sindaco di Fossano, Saluzzo e degli altri comuni soci dove si vota, insieme al sindaco di Savigliano devono dire se intendono portare a termine o meno lo stesso percorso per Alpi acque. Attendiamo entro la metà di giugno la conclusione del processo di acquisizione di Egea da parte di Iren: l’uscita di quest’ultima da Mondo acqua fa ben sperare per il futuro del settore idrico. Poi Cogesi dovrà rapidamente procedere al pagamento del valore residio di Egea acque per completare la gestione pubblica: i cittadini della provincia sono stufi di attendere e di essere danneggiati».
