
LA STORIA Sulle colline delle Langhe, a Diano d’Alba, si trova Apicoltura Mondo, un’azienda agricola a conduzione familiare che ha fatto della cura delle api una vera arte. Fondata da Valerio Mondo, con oltre 45 anni di esperienza, e seguita anche dal figlio Stefano, la passione per il miele della famiglia si riflette nell’intero processo produttivo. Con 600 alveari itineranti, i Mondo seguono le grandi fioriture tra le province di Cuneo, Asti e Savona, producendo un “nettare” di qualità. L’avventura della famiglia inizia verso la fine degli anni Settanta, ma i loro prodotti sono molto richiesti oggi al Mercato della terra di piazza Pertinace, ad Alba.

Racconta Valerio: «La bassa Langa era un tempo un paradiso per le api: un alveare, senza essere spostato da casa, produceva fino a 70-80 kg di miele all’anno. In alta Langa esistevano i “cacciatori di api”, persone che si dedicavano alla raccolta di miele prodotto da insetti non addomesticati. C’era l’ape nera selvatica mellifera, i bugni villici – una forma arcaica di alveare – e, per estrarre il miele dall’arnia, si praticava l’apicidio: l’uccisione delle api. Con il passare degli anni, le monoculture, la perdita di pascolo e l’uso di pesticidi, il territorio è diventato inospitale per questi insetti. Siamo stati così costretti a cambiare tecniche di conduzione e sottospecie, iniziando ad allevare l’apis mellifera carnica, un’ape di montagna molto rustica e resistente, più adatta a questo mondo in cambiamento».
Stefano, cresciuto tra arnie e miele, ha ereditato la passione, trasformando la piccola azienda in un’impresa innovativa. Con una formazione in enologia porta oggi una ventata di freschezza e progresso, investendo in attrezzature all’avanguardia e nuove tecniche di gestione aziendale.
La Mondo offre una vasta gamma di mieli, ognuno con le sue caratteristiche. Il miele di rododendro, prodotto sulle montagne del Cuneese, premiato al concorso nazionale Grandi mieli d’Italia, ha sapore dolce e delicato, con una cristallizzazione cremosa e un tipico colore bianco latte. Il miele di acacia è tipico delle zone collinari e pedemontane delle province di Asti, Cuneo e Savona ed è uno dei più popolari per il suo sapore floreale leggermente vanigliato.
Per gli intenditori si passa al miele di tarassaco delle pianure del Cuneese, apprezzato per il sapore intenso e aromatico. Conosciuto come “spaccacucchiai” per la cristallizzazione compatta, anch’esso è stato premiato al concorso nazionale Grandi mieli d’Italia. C’è poi il miele di castagno dei boschi della fascia pedemontana del Cuneese, con il caratteristico sapore dolceamaro. E c’è infine il millefiori alta Langa, un’esplosione di sapori e colori, poiché riflette le numerose fioriture spontanee.
In conclusione chiediamo a Valerio: «Come stanno oggigiorno le api?». La risposta è semplice: «Se le tieni lontano dall’essere umano, le api stanno benissimo!».
Bruna Bonino
