MONFORTE D’ALBA È nei contesti più ostili che la possibilità di produrre vita risalta, acquisisce forme insperabili e determinate. Questo lo sfondo su cui nasce L’uomo che piantava gli alberi, una lettura tratta dall’omonimo racconto di Jean Giono – autore che riflette nei suoi circa trenta romanzi sul rapporto tra persona e natura, e su come il capitalismo possa condizionare le quotidianità.
La performance andrà in scena nell’auditorium Horszowski di Monforte domenica 4 agosto alle 21. Protagonista sarà l’attore albese Paolo Tibaldi, accompagnato dalle musiche dal vivo del pianista Emiliano Blangero.
Spiega Tibaldi: «Elzéard Bouffier, solitario pastore ritiratosi sulle montagne “in quell’antica regione delle Alpi che penetra in Provenza”, agli inizi del Novecento inizia una segreta attività, piantando col suo bastone appuntito migliaia di ghiande». È il gesto eroico e anacronistico di chi non si arrende, di chi pratica l’arte della speranza nonostante lo scenario circostante.
Secondo l’attore albese «in un’epoca di guerre e distruzione, l’uomo si dimostra ancora capace di generare la vita, anche con gesti semplici. Un racconto che parla di attaccamento all’esistenza e di ritorno alla natura, della ricerca della felicità collettiva, dell’apprezzamento per un lavoro onesto, silenzioso e solitario. Un racconto che parla di una fatica generosa e libera, di uno sforzo tenace che lascia traccia; tutto questo fa pensare che la condizione umana, in fin dei conti, sia ammirabile».
La conclusione di Tibaldi è che «si può leggere questo racconto su più livelli: dalla simbiosi con la natura, al significato e valore di società, sino all’altruismo gratuito e alla perseveranza a lungo termine».
I biglietti per lo spettacolo possono essere acquistati nella libreria La torre di Alba, nell’Ufficio turistico di Monforte o nell’edicola Bruno.
m.v.
