
ASTI In crescita del +15% (rispetto al dato generale) l’export alimentare Made in Italy, che ha conquistato, nel mese di luglio, un rinnovato record, dopo i 64 miliardi in valore raggiunti lo scorso anno.
Ad affermarlo è Coldiretti, partendo dall’analisi dei dati Istat relativi al commercio estero comparati allo stesso periodo del 2023. In particolare, sul mercato americano l’enogastronomia tricolore ha segnato un incremento del 30%, ma la crescita a doppia cifra si conferma anche in Francia (+11%), Gran Bretagna (+15%), Cina (+18%) e Russia (+28%).
Dal Piemonte la Mondo
Con una quota del 13,1%, al terzo posto del podio piemontese dei prodotti maggiormente esportati si collocano quelli alimentari e le bevande, con Francia e Germania posizionate rispettivamente al primo (15,3%) e al secondo (13,5%) posto tra le destinazioni. Spostando l’attenzione al di fuori dei confini dell’Ue, gli Stati Uniti si confermano anche per il Piemonte il principale mercato di sbocco, generando una quota dell’8,3% dell’export regionale, seguiti da Regno Unito e Cina, che determinano rispettivamente il 4,2% e il 3,1% (dati di Unioncamere Piemonte).
Il presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone ha osservato: «Auspichiamo che questo trend in crescita non solo incoraggi le nostre aziende, ma sia anche un rinnovato motivo di maggiore attenzione sui comparti virtuosi piemontesi, inclusa l’agroindustria». Senza scordare il gravoso fardello del falso Made in Italy agroalimentare, che oggi nel mondo vale 120 miliardi di euro, sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia.
Il direttore di Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha aggiunto: «È importante, però, rimuovere gli ostacoli commerciali e agire sui ritardi strutturali dell’Italia, sbloccando tutte le infrastrutture, per migliorare i collegamenti tra Sud e Nord del Paese, nonché con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti e cargo».
Manuela Zoccola
