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Fiera / Stasera la notte del Podestà e della rievocazione (SCOPRI GLI EPISODI DEI BORGHI)

Questa sera, 5 ottobre, in piazza Risorgimento andrà in scena l'investitura del Podestà, ma anche la rievocazione storica, che vedrà sfidarsi i nove borghi cittadini

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ALBA Tra personaggi storici, fatti di sangue, amori travagliati, storie vere e altre di fantasia, l’Alba del Medioevo è pronta a rivivere con la rievocazione storica, uno dei momenti più attesi dell’autunno. La data è sabato 5 ottobre, dalle 20.30 in piazza Risorgimento. Nella piazza i nove borghi cittadini apriranno la serata con l’investitura del podestà. Dice Luca Sensibile, presidente della Giostra delle cento torri: «Abbiamo deciso di riproporre un modello di successo, organizzando l’investitura e la rievocazione nell’ambito della stessa serata». La prima – che vedrà la partecipazione del gruppo storico e degli sbandieratori Città di Alba – si rifà all’episodio del 1275, quando il capitano del popolo Alfonso Falletti conferì l’incarico di podestà al cavaliere Raimondo Artusio mentre gli astigiani assediavano Alba. I maggiorenti dei borghi dopo l’atto di sottomissione si rivolgeranno al podestà chiedendo licenza di correre il Palio.

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Seguirà la rievocazione. «Ogni episodio sarà valutato da esperti di storia e arti sceniche», aggiunge Sensibile. «I borghi sono pronti a dare il meglio, dopo mesi di lavoro intenso e prove».

Ecco gli episodi che metteranno in scena i borghi:

BORGO BRICHET

Fiera / Stasera la notte del Podestà e della rievocazione (SCOPRI GLI EPISODI DEI BORGHI) 3Si parte con il borgo dei Brichet, che dedicherà la rievocazione di quest’anno alle donne e al loro ruolo nel mondo medievale, solo in apparenza marginale. Tra pagine di storia e di misteri, si nascondono i semi di anime indomite, attratte dalla natura e da tutto ciò che in apparenza non è visibile. Anche per questo erano spesso accusate di stregoneria. La rievocazione si concentrerà alla notte di San Giovanni, nell’immaginario del tempo un momento rituale sia cristiano che pagano, durante il quale si bruciavano le erbe vecchie e si consacravano quelle nuove.

BORGO SAN MARTINO

Di donne ha scelto di parlare anche il borgo San Martino, che ripercorrerà storie di figure straordinarie del Medioevo. I loro nomi sono stati celati da secoli di narrazione al maschile. Una delle più celebri è Trotula de’ Ruggiero, la prima ginecologa della storia. Nata a Salerno da famiglia nobile di origine longobarda, si formò nell’accademia della sua città, allora centro all’avanguardia per la medicina, in cui confluivano dotti di origine greca, araba, ebraica e latina. Rivivrà anche Ildegarda di Bingen, teologa, guaritrice e cosmologa, né mancherà Giovanna d’Arco, simbolo di coraggio.

BORGO DEL FUMO

Con il Fumo, la macchina del tempo traghetterà il pubblico fino alla Sinistra Tanaro, a Monticello, nell’anno 1372. Il paese era la roccaforte della famiglia Roero, che ebbe la meglio sui Malabaila dopo aspre battaglie. Questi ultimi avevano governato il piccolo centro per vent’anni, causando molte sofferenze al popolo. Il Fumo farà riemergere una di queste vicende.

BORGO DELLE RANE

Fiera / Stasera la notte del Podestà e della rievocazione (SCOPRI GLI EPISODI DEI BORGHI)Dalla guerra all’amore, con il borgo delle Rane si ripercorrerà la storia tra Folco dei Pallidi, nipote di Sigismondo, reggitore del borgo, e Catilina Asinari, nipote di Federico Asinari di Loreto, capitano della cavalleria astese, sullo sfondo della fondazione di Mons clarus, l’odierna Montechiaro d’Asti. La villa nova divenne un avamposto del potente Comune astigiano per iniziativa di Federico, poi inviato in Terrasanta per la crociata del 1215. Dopo gli accordi tra le famiglie, il matrimonio tra Folco e la bella Catilina fu celebrato il 5 ottobre 1224.

BORGO MORETTA

Con il borgo Moretta si cambierà registro. I gialloverdi hanno deciso di concentrarsi sulle vicende di Tommaso III marchese di Saluzzo, dal 1394 al 1396 imprigionato a Torino come ostaggio del duca Amedeo VIII di Savoia. Chiuso nella sua cella, il Tommaso immaginato dai borghigiani della Moretta scrive le sue memorie. «Tutto questo attorno a noi è vita: la conoscenza, la fortuna e l’amore fanno parte della nostra quotidianità e sono parte di noi. Le incontriamo, le sfioriamo e le tocchiamo con la nostra anima»: queste le sue ultime parole.

BORGO PATIN E TESOR

Non sarebbe Medioevo senza qualche eretico. Con i Patin e tesor protagonisti saranno i Catari di Monforte. Avevano un unico sacramento, il consolamentum, una sorta di battesimo che avveniva con l’imposizione delle mani, una pratica concessa sia agli uomini che alle donne. Catturati nel paese di Langa, vennero messi al rogo dopo il giudizio dell’arcivescovo di Milano Ariberto d’Intimiano.

BORGO SAN LORENZO

Con il borgo San Lorenzo si torna ad Alba, con il trionfale ritorno del marchese Bonifacio I del Monferrato, conquistatore della quarta crociata. Nato nel 1150 e morto nel 1207, venne chiamato a ricoprire il ruolo di comandante dopo la morte di Tebaldo III di Champagne. Cittadino albese dal 1197, partì per la Terrasanta nel 1202, dove non arrivò mai. I cavalieri si fermarono a Costantinopoli, che saccheggiarono. Bonifacio, in particolare, divenne re di Creta e Tessalonica, con capitale Salonicco. Ebbe alla sua corte anche Rambaldo, famoso trovatore provenzale, ispiratore del Petrarca. Nella rappresentazione, si narra del ritorno ad Alba di Bonifacio, nel 1206: portò con sé enormi tesori, come la corona di re di Tessaglia, custodita nella cattedrale di San Lorenzo con bolla pontificia. Vi rimase fino al 1660, quando se ne persero le tracce. Bonifacio, morì nel 1207 in battaglia nella zona di Tessalonica per mano dei ribelli bulgari.

BORGO SANTA ROSALIA

Si arriva così al borgo Santa Rosalia, che farà rivivere l’Alba del 1344. Durante i festeggiamenti della Giostra dei cavalieri delle cento torri, Ludovico Guglielmo de’ Braida vince il primo premio nel gioco della quintana con la balestra. Chiamato come da tradizione a donare il suo trofeo a una dama, sceglie Violante, nipote del marchese di Busca. È una storia d’amore di cui si parlerà per molto tempo.

BORGO SANTA BARBARA

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A chiudere il cerchio sarà il borgo Santa Barbara, che lo scorso anno si è aggiudicato il premio con il racconto della leggenda di Nella da Cortemilia. Come da regolamento, la riproporranno anche quest’anno, ma fuori gara, pronti a cedere il primo posto a un nuovo borgo.

Francesca Pinaffo

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