
SANTO STEFANO ROERO Per la sentenza della vicenda processuale avviata con le indagini denominate Feudo 1 e condotte tra gli amministratori del Comune roerino, si dovrà aspettare fino al 24 febbraio. Intanto nell’aula del Tribunale di Asti riunito in composizione collegiale, davanti ai giudici: Alberto Giannone, Victoria Dunn e Francesca Rosso, dopo le richieste del Pm Davide Lucignani e della parte civile, avvocato Giulio Calosso, la parola è passata alle difese.
Nell’udienza durata dalle 9 alle 17 di mercoledì 8 gennaio si sono alternati gli avvocati Vittorio Gromis, per la difesa di Federica Borello, Michela Malerba per Cinzia Gotta, Francesco Moramarco per Marco Musso, Pier Mario Morra per Giovanni Careglio e Roberto Ponzio per Renato Maiolo. All’appello è solo mancata la difesa della segretaria Maria Di Napoli affidata all’avvocato Serse Federico Zunino, che avrà la possibilità di esprimersi nella prossima udienza, quando è prevista anche la sentenza.
Al termine della lunga udienza l’avvocato albese Roberto Ponzio ha commentato: «Questa vicenda processuale difetta di ogni logica. Il mio assistito (per il quale sono stati chiesti sei anni di reclusione) ha circa venti ipotesi di reato, tutti commessi dal 2018 al 2020. Renato Maiolo è del 1948, è incensurato e non ha mai avuto condanne, per più di 70 anni ha condotto una vita esemplare per poi diventare un criminale seriale? Tutte le imputazioni riguardano la sua funzione di sindaco, ruolo che ha svolto dal 2004 al 2019. Dunque per 14 anni ha avuto un comportamento corretto per poi trasformarsi solo negli ultimi anni in un criminale? È una persona onesta che negli anni ha servito le istituzioni anziché servirsene. Ha operato per il bene della società e non ha mai sottratto nulla. Quando a fine mandato ha sceso le scale del Municipio era sicuramente più povero di quando le aveva salite. Se emergerà che le sue azioni sono la causa del dissesto economico del Comune ne risponderà davanti alla Corte dei conti, le aule giudiziarie servono solo se sono stati commessi reati. Deve essere assolto e gli deve essere restituito l’onore offuscato da tutta questa vicenda».
e.r.
