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Da Murazzano all’Orchestra di Rotterdam, la storia del flautista Federico Altare

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MURAZZANO Tra i talenti nostrani che stanno costruendo una brillante carriera all’estero c’è Federico Altare. Musicista di 27 anni specializzato nel flauto traverso, è cresciuto a Torino ma ha trascorso lunghi periodi, soprattutto d’estate, a Murazzano, paese d’origine del padre.

Racconta il giovane: «Da bambino ho iniziato a cantare in diversi cori e, grazie all’associazione Cantascuola, mi sono appassionato dello strumento. I miei primi maestri sono stati Gregorio Tuninetti e Danilo Putrino e, in seguito, mi sono diplomato al Conservatorio Guido Cantelli di Novara con Gianni Biocotino. Successivamente ho vissuto cinque anni nei Paesi Bassi per studiare alla Codarts Rotterdam University for the Arts. Qui ho iniziato a collaborare con l’Orchestra filarmonica di Rotterdam».

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Federico Altare

Dopo la laurea, nel novembre 2021 Federico si trasferisce a Parigi, dove vive tuttora «pur continuando a fare spola con l’Olanda per ragioni professionali. Nel giugno 2023 mi sono laureato al Conservatorio superiore della capitale francese: qui la classe di flauto è tra le più rinomate al mondo, le procedure di ingresso sono severe e, ogni anno, vi entrano soltanto due o tre flautisti».

Presto, al suo curriculum, si aggiungeranno altri titoli: «Sempre a Parigi, sono iscritto a due dottorati. Il primo mira a perfezionare la mia tecnica da solista e si concluderà a ottobre, mentre il secondo, al quale sono iscritto da settembre, è incentrato sulla musica contemporanea. Sono anche iscritto a una triennale in musica antica, in cui si imparano a suonare gli strumenti dell’epoca in cui furono scritti i componimenti classici».

Oltre a essere nella lista supplementare della Filarmonica di Rotterdam, Federico fa parte di «un ensemble parigino di musica contemporanea. Siamo una trentina di componenti, è un lavoro molto stimolante. Ovviamente mi piacciono i grandi musicisti del passato, ma penso che il mio strumento si adatti molto bene alla musica di oggi. Un uso maggiore del flauto traverso si è verificato con l’innovazione tecnologica del secondo Dopoguerra e il boom della musica elettronica e sperimentale degli anni Settanta».

Nei prossimi mesi, Federico lancerà un Cd su Bach con strumenti d’epoca. «Con un amico compositore ho in mente pure un album per musica moderna con strumenti antichi. Mi piace esplorare tutti i colori presenti sulla tavolozza».

Rispetto all’estero, in Italia «pur esistendo realtà di grande valore, manca la certezza di avere una retribuzione fissa. Solitamente, sei chiamato per dei progetti con dei contratti temporanei. Nei conservatori pesa la lentezza burocratica, sto ancora aspettando di poter ritirare il diploma ottenuto nel 2018. E mancano possibilità per i nuovi docenti: quando è necessario effettuare una sostituzione, si pesca da una megagraduatoria di supplenti che avevano partecipato al concorso negli anni Novanta».

In ogni caso, «in futuro mi piacerebbe poter partecipare a concerti e rassegne in Italia e in Piemonte».

Davide Barile

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