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Barolo, Barbaresco e Roero: per i grandi rossi c’è il debutto di annate di valore

Dal 1° gennaio sono in vendita il Barolo 2021 e il Barbaresco 2022: tra le caratteristiche si segnala la propensione alla longevità; dal 1° luglio via al Roero riserva (2022) e 2023

Barolo e Barbaresco: per i grandi rossi c'è il debutto di annate di valore

VINO Con l’inizio del 2025 comincia la commercializzazione delle nuove annate di Barbaresco, Barolo e Roero. Proponiamo una presentazione sintetica, partendo dal clima che ha plasmato le annate per passare ai valori organolettici dei vini con i loro dati economici. L’approfondimento interessa ora il Barbaresco 2022 e il Barolo 2021; dal 1° luglio il Roero 2023 e il Roero Riserva 2022.

I riferimenti climatici. L’annata 2021 stavolta si riferisce al Barolo. L’inverno è stato freddo e nevoso, mentre la primavera ha avuto un andamento alterno, segnato ancora da temperature basse anche nei periodi asciutti. A inizio aprile, una gelata tardiva ha interessato non solo le parti collinari più basse e ha colpito frutteti, noccioleti e vigneti. Dopo un mese di maggio ancora fresco, giugno ha dato l’avvio all’estate, seppure inizialmente in modo incerto. Luglio ha portato con il caldo anche alcuni temporali, purtroppo accompagnati da grandine, in varie parti di Roero e Langa. Intenso e continuo è stato il caldo agostano, spesso con temperature elevate sia di giorno che di notte. Mesi stabili settembre e ottobre: la presenza di apprezzabili escursioni termiche tra notte e giorno ha favorito l’ottima maturazione delle uve Nebbiolo.

L’annata 2022 ha portato un clima che potremmo definire con due aggettivi: caldo e secco. Nella sequenza delle stagioni, l’inverno è stato povero di precipitazioni: una sola nevicata a dicembre, poi nulla fino a metà marzo. Un clima incostante ha segnato la primavera, ma con poche precipitazioni. Il mese più piovoso è stato maggio, nel quale si sono notati i primi periodi di caldo intenso. L’estate è stata interessata da un clima caldo e secco, con temperature spesso anche oltre i 35 gradi. A settembre le condizioni sono un po’ migliorate grazie a qualche precipitazione e, soprattutto, alle buone escursioni termiche tra giorno e notte che hanno favorito la maturazione delle uve, compresa quella fenolica.

Il caldo e il secco si sono fatti sentire anche nel 2023, un anno con un inverno non troppo rigido che ha alternato brevi e leggere piogge o nevicate a periodi più o meno lunghi di bel tempo. Incostante è stata la primavera, tra le più fresche degli ultimi anni, con piogge ad aprile e maggio. Dopo un giugno alterno, con periodi favorevoli e caldi alternati a piogge e ritorni di freddo, a luglio è scoppiata l’estate, con temperature – soprattutto nella seconda decade – salite oltre i 33-34 gradi e tratti afosi anche notturni.

L’evento più eclatante si è verificato il 6 luglio con pioggia, grandine e vento forte che ha colpito una vasta zona tra basso Torinese, Roero e Langa del Barbaresco, del Dolcetto e del Moscato. Il gran caldo si è attenuato nell’ultima decade del mese, ma è tornato a caratterizzare agosto.

Lo stile. La giusta alternanza tra caldo e fresco ha generato un Barolo 2021 ricco, fragrante e di grande pienezza e complessità, con la prevalenza iniziale di note floreali e fruttate. Le componenti eterea e speziata sono ancora attenuate, ma promettono importanti e stabili sviluppi. Ottime la propensione alla longevità e la resistenza al tempo. Nel 2021, la superficie vitata del Barolo è stata di 2.214 ettari; la produzione effettiva ha generato poco meno di 15 milioni di bottiglie.

Annata un po’ più impegnativa è stata il 2022, tendenzialmente calda e secca e con ottimi riscontri qualitativi per il Barbaresco 2022. In particolare, la siccità ha contenuto le produzioni rivelando qualità intriganti: ottima ampiezza olfattiva, buon corpo e bella struttura, un complesso piacevole e armonico per un vino che rivela buona propensione alla longevità. Nel 2022, la superficie vitata del Nebbiolo da Barbaresco è stata di 859 ettari; la produzione effettiva è stata di oltre cinque milioni di bottiglie.

Il Roero rosso a luglio si presenterà con il 2023 e il 2022 molto simili tra loro. La Riserva 2022 racconta vini armonici e di classe, con buona complessità e struttura, mediamente longevi. Risultato di un clima molto caldo è l’annata 2023, con un vino tendenzialmente ricco e complesso all’olfatto, con buona sapidità e discreta propensione alla longevità. I dati economici del Roero rosso segnano stabilità: nel 2023 la superficie vitata è stata di 335 ettari e la produzione di circa 750mila bottiglie.

 Giancarlo Montaldo

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