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A Caresole Maria Teresa Lentini presenta il suo ultimo libro, con al centro la poetessa Maria Fuxa

Lentini ha approfondito la figura di Maria Fuxa, poetessa siciliana nata nel 1913, con un vissuto travagliato, da cui sono scaturiti versi di grande pregio

A Caresole Maria Teresa Lentini presenta il suo ultimo libro, con al centro la poetessa Maria Fuxa
Maria Teresa Lentini, scrittrice di Ceresole

CERESOLE Maria Teresa Lentini, scrittrice siciliana originaria di Lercara Friddi, ha trascorso la sua vita tra diverse città italiane. Dopo essersi trasferita a Torino per insegnare alle scuole elementari, negli anni ’90 si è stabilita a Ceresole. Fin da piccola, Lentini si è dedicata alla scrittura, iniziando con poesie sentimentali e sulla natura, la prima delle quali dedicata al mare. Con il tempo, la sua passione per la scrittura è cresciuta sempre di più, fino alla pubblicazione di tre raccolte.

Ma è sulla figura di Maria Fuxa, poetessa siciliana nata il 12 dicembre 1913,  che Lentini ha intrapreso un minuzioso lavoro di ricerca, pubblicando due saggi biografici e storici sulla sua figura. Il suo secondo lavoro, Lasciate ogni speranza, sarà presentato l’8 marzo alle 17.30 al MuBatt di Ceresole Alba, in occasione della Giornata internazionale della donna. Racconta l’autrice: «Maria Fuxa è stata una delle poetesse italiane più significative del secolo scorso, ma poco conosciuta al grande pubblico, nonostante l’indiscusso talento. Per esempio, nella scrittura del primo saggio biografico, La voce della crisalide, ho avuto molta difficoltà a reperire informazioni e immagini su di lei». Tutto è cambiato con un incontro fondamentale: quello con l’editore Ugo Zingales, che pubblicò le poesie di Fuxa: «Mi è stato possibile raccogliere materiali cruciali per la biografia, che è stata anche insignita di un riconoscimento in memoria della poetessa».

A Caresole Maria Teresa Lentini presenta il suo ultimo libro, con al centro la poetessa Maria Fuxa 1

Un altro incontro fondamentale è stato quello Marcello, figlio di Nicoletta Fuxa, la sorella di Maria: è dal materiale che le ha fornito che Lentini ha iniziato a lavorare al secondo libro. Il titolo, Lasciante ogni speranza, tratta dalla Divina Commedia, era anche la frase con cui venivano ricevuti i pazienti nei manicomi». Ed è qui che entra in gioco la vicenda della poetessa, come prosegue Lentini: «A causa della sua diagnosi di schizofrenia, Maria venne internata. Il suo malessere aveva radici profonde: era innamorata di un uomo, Pietro, che alla fine si sposò con la sua gemella. Per lei, fu un dolore enorme, fino al tentativo di suicidio».

Maria Fuxa rimase in manicomio per oltre 50 anni, fino alla fine degli anni ’90. Lentini prosegue: “I primi anni furono molto drammatici: visse sulla sua pelle la camicia di forza, gli elettroshock e altre pratiche devastanti. Riuscì a resistere e a vivere gli ultimi decenni con maggiore serenità, scrivendo poesie». Notati da un padre gesuiti e trovato l’editore, i suoi versi vennero pubblicati. «Si fece portavoce di chi non ha voce, includendo le sue compagne di manicomio. Quando la chiamavano “poetessa”, si trasformava».

Chiara Bonetto

 

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