PESCE D’APRILE / Edoardo Raspelli ministro del turismo dopo le dimissioni della cuneese Daniela Santanchè

Edoardo Raspelli
Edoardo Raspelli

POLITICA Edoardo Raspelli ministro del turismo dopo le dimissioni della cuneese Daniela Santanchè. La notizia l’ha diffusa lo stesso giornalista e gastronomo nella serata del 31 marzo con l’avvertenza di tenerla sotto embargo fino al 1° aprile e già si intuiva odore di… bruciato.

Raspelli classe 1949, sette anni di liceo classico e sette esami a lettere all’Università statale di Milano, giornalista di cronaca nera negli Anni ‘70, i terribili anni di piombo, inventore in Italia (e terzo al mondo) della critica gastronomica, conduttore televisivo di successo, Edoardo Raspelli annuncia che, proprio nel giorno mondiale dedicato alle burle, è la stessa dimissionaria Daniela Santanchè ad aver visto un valido esempio di tecnico in un ruolo così importante, la gastronomia, a poterla sostituire in un ruolo fondamentale per l’Italia.

C’è anche la conoscenza personale tra la ex ministro del turismo e lo stesso Raspelli ad aver indirizzato la nomina: «risale all’agosto del 2005 quando da inatteso cliente pagante avevo provato in piena stagione turistica il già allora celebre ristorante Twiga, a Marina di Pietrasanta, di proprietà di Flavio Briatore e che aveva soci di minoranza il giornalista Paolo Brosio e la stessa Daniela Santanchè, compagna di Briatore e già parlamentare», dice l’inventore della critica gastronomica.

Raspelli non è nuovo alla politica attiva: per alcuni anni è stato consigliere comunale nel suo Comune di residenza, Bresso, 30mila abitanti  alle porte di Milano, a capo di una lista civica, poi è stato consulente di vari ministri dell’agricoltura: Pecoraro Scanio, Alemanno e Zaia.

Nel suo curriculum c’è anche, nel settembre del 2015, la conduzione giornalistica di un evento sull’alimentare italiano organizzato a Pian del Re (Crissolo, Cuneo) da Alessandro Panza, oggi europarlamentare, con la giornalista Sara Colonna e con Matteo Salvini, alla presenza anche di Ettore Prandini (oggi presidente nazionale di Coldiretti) e dei  i vertici di allora di Copagri e Confagricoltura.

Il programma del nuovo ministro

«Voglio approfondire un problema che è già sotto esame del Governo, quello delle recensioni fasulle, fatte a pagamento, anonime: è uno scandalo non piccolo che influisce di sicuro nel lavoro e nella professionalità di decine di migliaia di addetti», dice Edoardo Raspelli: non poteva essere altrimenti per aprire bene la nomina decretata il 1° di aprile!

Al di là degli scherzi Raspelli, sfruttando la sua lunga esperienza, ha le idee chiare sui temi della gastronomia: «Uno sguardo deve comunque andare alle denominazioni d’origine e all’uso, spesso in modo fuorviante, delle parole Italia, Italianoi. La gente deve sapere se quella bresaola è di carne bovina allevata in casa nostra o è zebù congelato che arriva dal Brasile: voglio portare avanti la battaglia iniziata da Ettore Prandini e dalla Coldiretti. Plinio Vanini, il patron di Autotorino che nella sua meravigliosa Fiorida di Mantello, Sondrio, alleva bovini anche per la carne, deve essere d’esempio».

E ancora: «L’Iva va abbassata non solo per le ostriche, gioiello dell’Adriatico, ma anche per le cozze di Cervia, per la bottarga di Orbetello. Difendiamo il made in Italy a cominciare dal nostri mari».

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