
SICUREZZA Finisce in violenza un sabato sera come tanti fuori da una discoteca albese. «Erano in dieci contro uno, lo hanno picchiato con pugni e calci per 40 minuti», racconta la mamma di un diciottenne che lo scorso fine settimana è stato preso di mira da un gruppo di ragazzi.
Un episodio che ormai pare essere diventato la normalità. «Non è la prima volta che succede, questa volta è toccato a lui, ma sono molte le vittime. È un gruppo di ragazzi più grandi, a volte usano anche delle bottiglie di vetro rotte. Una situazione molto pericolosa, ma nessuno interviene. Mi chiedo dove siano le Forze dell’ordine. Dobbiamo prendere provvedimenti noi genitori?».
Stando a quanto riportato, pare che tali pestaggi avvengano sotto gli occhi di tutti. «In suo aiuto sono intervenuti solo due amici. Nessuno ha chiamato i Carabinieri e nessuno della discoteca si è preoccupato di cosa stesse avvenendo a pochi passi dall’ingresso, pare che in entrambi i casi non sia di loro competenza. A questo punto, dobbiamo forse aspettare che ci scappi il morto?».
«Mio figlio era in coda per entrare quando si è sentito sfilare il portafogli. Ha chiesto che gli fosse restituito ma la cosa è degenerata. Erano le 11, massimo le 11.30 di sera. I nostri ragazzi non possono più uscire? Dobbiamo scortarli noi genitori? Una situazione che in una città come Alba mi sembra eccessiva e preoccupante».
Dopo l’episodio il giovane ha però deciso di non denunciare, ma di segnalare comunque l’episodio ai Carabinieri del comando locale. «Ha paura a sporgere denuncia, alcuni dei ragazzi coinvolti li vede anche al terminal dei pullman. Ha paura di ulteriori ripercussioni», spiega la mamma.
Secondo la donna, una maggiore sorveglianza fuori dai locali sarebbe sufficiente a scoraggiare tali comportamenti, «Non credo che davanti a una pattuglia dei Carabinieri continuerebbero
a picchiarsi».
Ma serve anche più solidarietà, «mentre malmenavano mio figlio nessuno ha chiamato i Carabinieri, tutti vedevano e scappavano senza fare nulla. Forse per paura, non so. Ieri è toccato a lui e domani chissà. Sono delle bestie feroci», conclude la donna.
Elisa Rossanino
