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Landini a Bra: “Cambiare leggi ingiuste per un lavoro più sicuro”

Sul palco di via Cavour, il segretario generale della Cgil ha spiegato le ragioni dei cinque Sì al referendum

Maurizio Landini Segretario Generale CGIL a Bra
Maurizio Landini Segretario Generale CGIL a Bra - fotogallery Barbara Guazzone
di Giulia Parato

BRA – Dopo la tappa albese, oggi (10 maggio), il segretario generale di Cgil Cuneo è arrivato a Bra. Una campagna, quella che sta portando avanti Landini in tutta Italia, in vista del referendum abrogativi dell’8 e del 9 giugno. Cinque i quesiti, di cui i primi quattro riguardano il tema del lavoro e sono stati proposti proprio da Cgil.

Sul palco allestito in via Cavour, di fronte a molte persone, il sindacalista ha spiegato le ragioni dei cinque Sì, «non nell’interesse di Cgil o di qualche partito politico, ma per cambiare leggi sbagliate, che alimentano il lavoro precario e non sicuro».

Il commento dei lavoratori

Prima dell’intervento di Landini, moderati dalla nostra collega Francesca Pinaffo, sono intervenuti sul palco lavoratori e lavoratrici che vivono sulle loro spalle queste situazioni: Ilaria Marengo, operatrice del Nucleo d’emergenza del 112, che risponde alle chiamate degli utenti e che si vede applicare il contratto multiservizi, uno dei più poveri in circolazione, lontani anni luce dal mondo della sanità; Walter Bongiovanni, che da 14 anni convive con il precariato, «ci sentiamo merce di scambio e non lavoratori», ha detto; Laura Filangeri, da vent’anni dipendenti di Diageo, che chiuderà entro giugno 2026. Sul palco braidese, anche il mediatore di Cgil Cuneo, Belem Hadam, che ha ricordato la piaga del caporalato, e Nicolò Cassano, della Caritas di Cuneo, che ha ricordato che la povertà oggi riguarda chi lavora.

L’intervento di Maurizio Landini

Landini è partito dalle loro storie per arrivare ai cinque quesiti referendari: «Quando ho iniziato a lavorare, c’erano diritti conquistati dalle generazioni prima di me. Oggi – soprattutto per giovani, donne e stranieri – il lavoro giusto spesso è un’utopia. Il referendum non è lo strumento che utilizza di solito il sindacato, ma abbiamo voluto portarlo avanti per cancellare leggi ingiuste, approvate nel corso degli ultimi vent’anni dalle classe politiche che si sono succedute, di tutte le parti».

Ha aggiunto: «Oggi viviamo in una logica sbagliata: quella del profitto e non dei diritti e delle tutele. Il numero esorbitante di contratti a termine e di morti e incidenti sul lavoro lo dimostrano. E spesso a morire sui luoghi in cui lavora è proprio chi è precario e pertanto non tutelato: è una persona sempre ricattabile e a rischio». E ha aggiunto: «Questo non significa puntare il dito contro l’imprenditoria: anzi, chi lavora male fa concorrenza sleale a chi lavora bene».

Per Landini, serve un cambiamento radicale, «per rimettere al centro il lavoro e la persona». Sul quorum ha aggiunto: «È difficile, ma possiamo farcela». E non ha risparmiato una stoccata al presidente del Senato Ignazio La Russa, che ha dichiarato proprio ieri di sostenere l’astensionismo: «Noi siamo della parte della prima carica dello Stato, il presidente Mattarella, che da sempre sottolinea il valore dell’esercizio del voto, non s0lo come atto di democrazia, ma come una vera rivoluzione».

La video intervista 

Il Segretario Generale CGIL Maurizio Landini ad Alba e Bra per la campagna "Strada per strada"

La campagna “Strada per strada”

A questo link il nostro racconto della giornata di Maurizio Landini tra Alba e Bra: clicca qui

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