
CALCIO Cinquant’anni fa, domenica 18 maggio 1975, nonostante la sconfitta per 1-0 a Sestri Levante, l’Albese conquistava la promozione in Serie C. Ad aprire ai biancazzurri le porte del terzo campionato nazionale fu lo 0-0 tra Omegna e Borgosesia. A una giornata dalla conclusione la classifica diceva: Albese 43 e Omegna 40. E, quando le vittorie valevano due punti, era un margine sufficiente per festeggiare.
La festa vera fu domenica 25, al Coppino, tra sbandieratori, autorità e majorette. Davanti a 1.500 spettatori e sotto il diluvio la squadra di mister Mirko Ferretti regolò per 2-0 l’Asti, con doppietta del capocannoniere Gobetti, che chiuse la stagione con 19 reti, molte delle quali ispirate dagli assist di Cappellazzo, uno che i telecronisti di oggi definirebbero falso nueve, ma che allora, più semplicemente, era un regista con visione di gioco e piedi da categoria superiore.

Quel risultato storico non fu un exploit isolato. La squadra, promossa in D nel 1971, venne consolidata nel corso degli anni e nel campionato ‘73-74 arrivò seconda. In difesa c’era Roberto Manica, trentino, classe 1955, cresciuto nel vivaio del Toro e arrivato giovanissimo da Rovereto ad Alba, dove ha finito le scuole superiori, si è sposato e ha trovato lavoro. «La società aveva un’organizzazione da categoria superiore. Ci allenavamo bene e andavamo in ritiro precampionato. Di fatto, eravamo professionisti. La squadra era un mix vincente di giocatori giovani ed elementi di esperienza», ricorda Manica. «Per noi giovani il presidente Franco Barberis era come un papà. La società ci seguiva molto. Avevamo alloggi a disposizione e una signora che cucinava e lavava per noi», prosegue Manica.
Tra i giocatori locali di quella squadra c’era il centrocampista Gualtiero Asteggiano, classe 1954, cresciuto nell’Aurora, all’oratorio del duomo. «Alba era un’isola felice. Si stava bene e i giocatori venivano volentieri all’Albese. La squadra giocava un bel calcio e al Coppino c’era sempre tanto pubblico. Il calcio era più sentito di oggi e in città si parlava molto dell’Albese», racconta Asteggiano.

La rosa della stagione ‘74-’75 comprendeva: Eberini, Gorrino, Luciani, Gobetti, Nolfo, Asteggiano, Manica, Saioni, Galvagno, Martinelli, Fantini, Moriggia, Plutino, Cappellazzo, Strumia, Borra e Sobrero. Magari, in città, qualcuno ricorda ancora la formazione a memoria.
Corrado Olocco
