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La disinformazione è una sfida globale: se ne parla a Cuneo con Apiceuropa

Parliamo con Franco Chittolina, fondatore e vice-presidente di Apiceuropa, sul tema delle fake news

Franco Chittolina
Franco Chittolina

CUNEO Venerdì 30 maggio (alle 18 in piazza Virginio, a Cuneo) l’associazione Apiceuropa organizza l’incontro conclusivo del progetto “Fake N(eu)s: democrazia e disinformazione nell’Ue”. Parteciperanno come relatori Matteo Saudino (Barbasophia), Cecilia Pellizzari (Scomodo) e un giornalista della Guida. Parliamo con Franco Chittolina, fondatore e vice-presidente di Apiceuropa.

Perché è importante la parola “disinformazione” per comprendere i tempi odierni?

“La disinformazione sta diventando nel mondo una pandemia globale da quando, da fenomeno limitato alle dittature e alle autocrazie in forte sviluppo, si è trasformata in un virus che attacca le democrazie infiltrandosi all’interno dei circuiti informativi, grazie ai social e non solo. Da tempo ne sono vittima anche le comunità europee e si moltiplicano le iniziative per arginare, se non debellare, questo pericoloso fenomeno. Da anni ormai si sta impegnando l’Unione Europea con nuovi strumenti di contrasto a quanti si accaniscono ad “avvelenare i pozzi” della politica”.

Come si manifesta la disinformazione in Europa?

“In molti modi, sia con un flusso costante di notizie false sia con profonde intrusioni nelle campagne elettorali. Ad esempio nel caso delle elezioni per il Parlamento europeo e in diverse competizioni elettorali, come in Francia e, più recentemente, in Romania”.

Come affrontare tutto questo, quale l’antidoto migliore?

“In questo quadro diventa decisiva la verifica e il confronto tra le fonti. E’ necessario stabilire l’affidabilità di sorgenti informative sconosciute e già a prima vista poco credibili, come nel caso di certi fotomontaggi. Più complesso valutare la correttezza di informazione dei media conosciuti, ognuno tentato di dare la propria versione dei fatti, magari occultandone elementi rilevanti. Qui può funzionare il confronto tra le fonti, mettendo in guardia i “lettori di una sola fonte”, soprattutto sul web – che privilegia valutazioni riconosciute come gradite al destinatario”.

La tecnologia giocherà un ruolo in futuro in questo scenario?

“Con l’intelligenza artificiale si svilupperanno nuovi fronti da presidiare in difesa dei diritti delle persone, per la loro vita privata e per un’informazione corretta. Penso che le nostre testate locali sappiano raccontare la realtà quotidiana molto meglio dell’intelligenza artificiale – che resta comunque un grande potenziale se a servizio dell’intelligenza naturale: non è un caso che papa Leone XIV l’abbia evocata come la “nuova questione sociale” da affrontare come un priorità, insieme con l’esigenza di una corretta “informazione disarmata” a servizio del dialogo civile”.

Roberto Aria

 

 

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