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Al via la Summer school di Apiceuropa sulle tematiche europee

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L’INTERVISTA Apiceuropa è un’associazione che si occupa di diffondere una cultura sull’Europa e sulle tematiche sociali e politiche correlate. Nelle prossime settimane è in partenza una “Summer school” gratuita, della durata di tre giorni e in tre luoghi differenti della provincia di Cuneo.

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Franco Chittolina

Il progetto, realizzato col sostegno della fondazione Compagnia di San Paolo, ha come obiettivo quello di sviluppare in chi partecipa competenze basilari in materia di cittadinanza europea e strumenti di analisi critica.

Si inizia venerdì 4 luglio (dalle 9, nel vecchio Seminario di Fossano) per proseguire il giorno successivo nella sala del Seminario di Alba (dalle 9). Il programma si concluderà domenica 6 luglio a Boves, in via Roncaia 85. Per l’iscrizione è possibile visitare il sito www.apiceuropa.com oppure scrivere a info@apiceuropa.com. Ne parliamo con Franco Chittolina, vicepresidente di Apiceuropa.

Qual è l’obiettivo della vostra “scuola estiva”?

«La stagione attuale annuncia le sfide che attendono l’Unione europea nei prossimi mesi, in un mondo che sembra sempre più fuori controllo. Proponiamo una formazione sui temi europei tenuta da esperti del settore e completamente gratuita, rivolta principalmente a dirigenti e docenti delle scuole di ogni ordine e grado, a chi è impegnato nell’ambito della formazione e dell’informazione o interessato ad approfondire le tematiche».

Le persone credono ancora nell’Europa?

«La nostra associazione è attiva da oltre vent’anni sul fronte caldo dell’informazione, dove ha sperimentato risultati positivi ma ancora insufficienti per consolidare una cittadinanza attiva. Manca una formazione continua su una realtà complessa e in movimento. Nonostante i sondaggi testimonino ancora una buona tenuta della fiducia nell’Ue, non vanno ignorati segnali di disaffezione e di mancata conoscenza dei meccanismi che governano l’Unione».

Il panorama internazionale è in subbuglio. Come può tutto questo condizionare il vivere collettivo?

«I conflitti in corso ai confini dell’Ue, in Ucraina e Medio Oriente stanno mettendo sotto pressione l’Europa con il rischio di rompere le alleanze tra le due sponde dell’Atlantico. Queste dinamiche impongono all’Unione di rivedere il proprio assetto istituzionale e le sue politiche, in particolare in materia di sicurezza e difesa. L’obiettivo non è quello di vincere la guerra, ma la pace, in un mondo che sta correndo verso l’abisso di un conflitto globale che solo il dialogo potrà evitare. Con tutta la modestia del caso, Apice cerca di contribuire a questa interazione culturale».

Marta Andolfi

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