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Il caso / Presidio Usb alla Proteco, arrivano i Carabinieri

Venerdì scorso si sono svolte, nell'azienda di Castagnito, le assemblee sindacali di Cgil, Cisl e Uil. Le lavoratrici Proteco iscritte all'Usb ccontano che cosa sarebbe accaduto

Il caso / Presidio Usb alla Proteco, arrivano i Carabinieri

di Beppe Malò

CASTAGNITO – Venerdì scorso, 25 luglio, Cgil, Cisl e Uil hanno convocato i loro iscritti per un’assemblea sindacale presso la Proteco di Castagnito per dare notizia del rinnovo del contratto multiservizi che consentirà ai dipendenti un miglioramento economico di 225 euro, a scalare, su quattro anni.

All’assemblea non sono state invitate le lavoratrici iscritte all’Unione Sindacale di Base (Usb) e i rappresentanti sindacali. Per questo motivo lavoratrici e sindacalisti hanno dato vita a un presidio allestito davanti ai cancelli dell’azienda che opera come terzista nel settore del confezionamento alimentare anche per la Ferrero SpA.

«Abbiamo chiesto – spiegano le delegate sindacali USB – di entrare in assemblea che, certo in modo non casuale è stata convocata di venerdi, giorno in cui noi non siamo presenti in Proteco. Ci è stato risposto che non eravamo autorizzate a entrare in quanto iscritte alla Usb. Dal momento che non ci sono norme che vietano l’accesso ad una libera assemblea di lavoratori abbiamo cercato di entrare per essere presenti in assemblea. Ad un certo momento sono arrivate due auto dei Carabinieri. I militari ci hanno identificati e chiesto di chiarire la situazione spiegando di essere intervenuti “perché ci hanno chiamati”. A posteriori possiamo dire che il loro intervento è stato molto utile».

Il racconto

Potete spiegare perché?
«Perché si andava creando una forte tensione che è stata contenuta dal loro intervento evitando ulteriori complicazioni».

Siete poi entrate in assemblea?
«Si, siamo entrate in assemblea. Ma siamo state accolte come non dovrebbe accadere tra lavoratrici che condividono il posto di lavoro. Siamo state fatte oggetto di gesti minacciosi, di male parole e di atteggiamenti intimidatori: “siete qui ma non potete intervenire” e altre insinuazioni sulla competizione per il lavoro. All’uscita abbiamo visto anche scritte contro di noi. Dispiace pensare che siamo arrivati al momento in cui sta scoppiando la guerra tra poveri, la competizione per il lavoro povero e la precarietà. Cosa posso pensare se una collega mi fa il segno “ti taglio la gola”? Penso che si va formando un clima tossico che mette in competizione persone facendo il gioco al ribasso alimentato dalla contrapposizione tra italiani e stranieri, tra tempo determinato e indeterminato, tra stagionali e fissi. Noi, con Usb, continuiamo a lottare per l’applicazione del contratto degli alimentaristi, per avere una paga migliore, più garanzie. Più ore di lavoro, lavorare meglio e con più rispetto».

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