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Buono regionale Vesta: opposizioni critiche sul criterio “vince chi clicca prima”

Per esaurire i 10milioni disponibili per pagare servizi scolastici sono bastati 25minuti. Saranno finanziate le prime 10mila domande

Buono regionale Vesta: opposizioni critiche sul criterio "chi clicca prima vince"

TORINO  – Il buono regionale Vesta per le famiglie con bambini da zero a sei anni è stato al centro degli argomenti trattati martedì 23 settembre durante la discussione delle interrogazioni indifferibili e urgenti del Consiglio del Piemonte.

Tre differenti interrogazioni sull’argomento, presentate rispettivamente dalle consigliere Alice Ravinale (Avs), Sarah Disabato (M5s), Valentina Cera (Avs) sono state presentate per chiedere chiarimenti sul funzionamento del cosiddetto click-day, cioè il sistema con cui la settimana scorsa è stato possibile presentare domanda online per ottenere il voucher regionale.

«In soli 25 minuti, dalla mezzanotte del 19 settembre, sono state esaurite tutte le risorse disponibili (10 milioni di euro) – hanno sostenuto le tre interrogazioni presentate – la maggior parte delle persone che ci ha provato non ha potuto accedere in tempo alla piattaforma digitale per problemi legati allo Spid o alla connessione lenta. Difficoltà riscontrate soprattutto dalle famiglie meno abbienti o che vivono in territori marginali, con scarsi apparati informatici, con una connessione lenta o con poca dimestichezza con la lingua italiana. L’uso del criterio “chi clicca prima vince” è contrario a ogni principio di equità nell’accesso alle misure sociali e rischi di aggravare le disuguaglianze già esistenti».

Alle interrogazioni ha risposto l’assessore Gianluca Vignale su mandato dell’assessore Maurizio Marrone. «Il click day ha consentito l’assegnazione del budget disponibile di 10 milioni a 10mila famiglie aventi diritto in ordine di collegamento alla compilazione della domanda, come previsto dall’avviso pubblico. Il meccanismo click-day – ha precisato Vignale – ha permesso di beneficiare del buono Vesta anche e soprattutto a quella parte di società che normalmente viene penalizzata nelle graduatorie del welfare, come il ceto medio di cittadinanza italiana, che gli studi statistici hanno sottolineato esser la componente più in difficoltà circa la natalità».

Il buono ha un importo graduale in base alla fascia Isee: 1.200 euro se inferiore a 10mila euro, mille se compreso tra 10mila e 35mila euro, 800 euro se compreso tra 35mila e 40mila euro. La Giunta ha espresso l’intenzione di aumentare le risorse stanziate per i prossimi anni fino al raddoppio del budget disponibile per il buono Vesta.

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