
di Andrea Olimpi
PALIO DEGLI ASINI – Storie, tradizioni e passioni dei borghi di Alba: in attesa del Palio, conosciamo un poco di storia e tradizione dei Borghi albesi. Incontriamo il Borgo del Fumo.
STORIA
Il Borgo del Fumo si sviluppa nella zona compresa tra corso Piave e corso Europa, un tempo parte della Camparia del Vivaro, una delle sette suddivisioni del territorio esterno alle mura cittadine. Il nome del borgo richiama il passato legato alle fornaci per la produzione di mattoni e tegole, da cui si sprigionava il fumo che caratterizzava il paesaggio urbano.
LUOGHI E ARCHITETTURE
Diversamente da altri rioni, Fumo non è contrassegnato da grandi edifici monumentali, ma dalla memoria del lavoro: case operaie, piccole officine e le antiche fornaci che per secoli hanno rappresentato l’attività prevalente della zona. Lo stemma scelto nel 1967 raffigura un camino fumante, accompagnato da altri simboli come il sole, la stella e il drago.
IL NOVECENTO
Nel corso del Novecento il borgo ha visto il progressivo declino delle fornaci, ma ha mantenuto viva la memoria di quell’attività artigiana. Con la nascita della Giostra delle Cento Torri, il Borgo del Fumo ha definito i propri colori e costumi, entrando da protagonista nelle sfilate e nelle rievocazioni storiche che animano la città durante la Fiera del Tartufo Bianco d’Alba.
VITTORIE E PREMI
Il Borgo del Fumo ha conquistato cinque vittorie al Palio degli Asini. I suoi successi risalgono agli anni 1947, 1948, 1968, 1970 e 2011.
IL PRESENTE
Oggi Fumo continua a partecipare con impegno e passione al Palio e agli eventi della Giostra delle Cento Torri. Lo stemma, i costumi e la memoria delle fornaci rimangono i simboli distintivi di un borgo che custodisce le radici artigiane di Alba.
