Il Piemonte approva in Commissione la delibera sulla vita nascente con fondi per 1,6 milioni

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TORINO – Parere preventivo favorevole a maggioranza sulla delibera sulla vita nascente, che esplicita i criteri di accesso ai finanziamenti. Lo ha dato la quarta Commissione sanità del Consiglio regionale del Piemonte, presieduta da Luigi Icardi.

Come ha spiegato nella sua relazione al provvedimento l’assessore Maurizio Marrone, il provvedimento approva per il 2025 i criteri e le modalità di accesso ai finanziamenti previsti dalla legge regionale 6/2022, destinati a progetti individualizzati di sostegno alla maternità, alle gestanti, alle neomamme e alla tutela della vita nascente.

I beneficiari sono organizzazioni, associazioni del settore materno-infantile e i quattro enti gestori delle funzioni socio-assistenziali. Lo stanziamento complessivo è di 1.600.000 euro, mentre in precedenza era di un milione, integralmente coperto dal bilancio regionale 2025.

Del totale, 940mila euro finanziano i progetti presentati dalle associazioni iscritte negli elenchi Asl, mentre 660mila sono destinati agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali. La gestione attuativa è demandata alla direzione welfare – settore rapporti con il terzo settore.

Nel corso del dibattito Alice Ravinale e Valentina Cera (Avs), critiche sull’impostazione della delibera, hanno chiesto da dove venissero presi i 600mila euro in più e Gianna Pentenero (Pd) ha aggiunto che non condivide l’eventuale sottrazione di 600mila euro da altre attività socio assistenziali.

Sarah Disabato (M5s) ha posto domande tecniche sul provvedimento, per sapere in particolar modo se la rendicontazione delle spese sia effettuata in maniera rigorosa. Anche Vittoria Nallo (Sue) ha chiesto attenzione sulle rendicontazioni, mentre Silvio Magliano (Lista Cirio) ha espresso apprezzamento «perché in qualche modo si continua a dar seguito a un ordine del giorno che avevo presentato nella scorsa legislatura».

Davide Zappalà (Fdi) ha quindi affermato di comprendere che si possa dissentire dalle modalità di attuazione della delibera, ma non dalle sue finalità. L’assessore Marrone ha risposto che la questione dei 600mila euro «è semplicemente un indirizzo di spesa tra le varie voci delle attività socio assistenziali e ha rivendicato l’efficacia del provvedimento, che sta evolvendosi positivamente con la pratica quotidiana», sottolineando che non esiste niente che sia sottoposto a rendicontazioni approfondite per il settore.

Ansa

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