ALBA – In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre martedì 25 novembre, la Regione Piemonte lancia un nuovo video di sensibilizzazione realizzato in collaborazione con Telefono Rosa Torino, una delle realtà più attive nella tutela delle donne e nella promozione della cultura del rispetto.
La campagna, promossa dall’Assessorato alle Pari opportunità guidato da Marina Chiarelli, nasce per raggiungere soprattutto i più giovani e veicolare un messaggio chiaro: la violenza non è un fatto privato, non è inevitabile e può essere prevenuta attraverso educazione, ascolto e responsabilità condivisa.
Il video è pubblicato sui canali istituzionali della Regione Piemonte e di Telefono Rosa Torino e viene rilanciato attraverso scuole, università e reti territoriali impegnate nel contrasto alla violenza di genere. «La violenza contro le donne è una ferita che riguarda tutti. Con questo video, realizzato insieme a Telefono Rosa Torino e diffuso su tutte le piattaforme regionali, vogliamo raggiungere le persone là dove si informano e vivono il loro quotidiano, soprattutto i giovani, per dire con forza che nessuna donna è sola, che la violenza si può fermare e che non bisogna restare in silenzio», afferma l’assessore Chiarelli.
La Regione rinnova così il proprio impegno a fianco dei Centri antiviolenza, delle case rifugio, di Telefono Rosa Torino e di tutte le realtà che quotidianamente garantiscono ascolto, protezione e percorsi di autonomia alle donne che subiscono violenza.
A sottolineare il significato della ricorrenza, dalla sera del 24 novembre il Grattacielo Piemonte, a Torino, sarà inoltre illuminato di arancione, il colore della campagna “Orange the World” delle Nazioni Unite, rendendo visibile un impegno che deve essere quotidiano.
L’assessore aggiunge che «l’illuminazione del Grattacielo è un segnale che parla a tutto il Piemonte: alle donne che chiedono aiuto, agli uomini che devono assumersi la responsabilità del cambiamento, alle comunità che hanno il dovere di non voltarsi dall’altra parte. Serve un impegno collettivo, costante e consapevole: costruire rispetto è un lavoro di tutti».
Redazione
