ALBA – Uno striscione rivendicato sui social da quello che si definisce Comitato remigrazione e riconquista (tra i fondatori c’è CasaPound) è apparso, nelle scorse ore, nei pressi della stazione ferroviaria di Alba. L’iniziativa del gruppo, che ha portato avanti atti simili in tutta Italia, nasce dopo due fatti di cronaca avvenuti nella zona albese: la violenza sessuale denunciata da una ventenne e la scomparsa in Tanaro del braidese Abdou Ngom. In entrambi i casi il sodalizio punta il dito contro le origini africane dei presunti colpevoli.

«Contro i criminali d’importazione, unica risposta remigrazione»: c’era scritto sullo striscione. Il passato è d’obbligo. Perché, visto il contenuto discriminatorio, la Polizia locale albese ha provveduto a rimuoverlo. La segnalazione è partita dall’Acia, associazione culturale immigrati Alba, presieduta da Elbounadi Abdelkhalek, «che esprime la propria ferma condanna per lo striscione».
Il commento dell’Acia
E proseguono: «Ringraziamo il Consigliere Comunale Ali Draichi, che si è attivato tempestivamente segnalando l’episodio alla Polizia Locale, la quale è intervenuta immediatamente per rimuovere il materiale esposto. Un gesto importante che dimostra attenzione istituzionale e volontà di tutelare la serenità della comunità. Messaggi di questo tipo alimentano tensioni sociali, discriminazione e ostilità. La nostra è una realtà di famiglie che vivono e lavorano onestamente sul territorio»
Proseguono dall’Acia: «Siamo per la legalità, il rispetto delle norme e la convivenza civile; crediamo nel dialogo e nella collaborazione tra tutte le comunità; ogni forma di istigazione all’odio o alla divisione è contraria ai valori della nostra associazione e della città di Alba. La nostra associazione continuerà a lavorare quotidianamente per l’integrazione, il supporto sociale, la mediazione culturale e la cooperazione con le istituzioni locali, affinché il territorio rimanga un luogo accogliente, sicuro e rispettoso per tutti».
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