di Elisa Rossanino
L’INCONTRO – Rimettere al centro la persona è la sfida lanciata durante uno degli appuntamenti organizzati ad Alba per il 25 novembre. In un ideale collegamento tra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e la Giornata internazionale delle persone con disabilità (3 dicembre), in sala Riolfo si è discusso di fragilità, consenso e delle nuove norme in materia di femminicidio.
L’iniziativa, nata da un’idea della garante comunale per le persone con disabilità, Orsola Bonino, ha riunito prospettive differenti grazie al contributo di diversi professionisti e al supporto della fondazione Fidapa.
La voce dei professionisti: «La violenza riguarda tutti»
L’avvocata Silvia Calzolaro ha portato la sua esperienza vissuta nelle aule di Tribunale accanto alle vittime che intraprendono un percorso verso la libertà attraverso la giustizia. Accanto a lei il collega Marco Calosso.
«La violenza riguarda tutti, nessuno escluso. Non conosciamo i nomi di chi vive questa condizione in situazione di difficoltà o fragilità. Scappare da casa o chiedere aiuto quando si ha una disabilità è molto più complesso. Pensate quando carnefice e caregiver coincidono», spiegano.
Il punto di vista medico: «Serve più tempo per ascoltare»
Una complessità riscontrata anche in ambito sanitario, come ha sottolineato Margherita Verney del Dea di Verduno. «Spesso ci manca il tempo da dedicare all’ascolto. Dovremmo avere tutti una maggiore sensibilità, soprattutto di fronte a casi di grande vulnerabilità».
Educare alla gentilezza per costruire cambiamento
Parlare di questi temi ed educare alla gentilezza fin da piccoli può essere uno dei primi passi verso un cambiamento reale e duraturo.

