Pensiero per domenica / Riconciliazione, Bibbia e poveri ci convertono

Pensiero per domenica / Riconciliazione, Bibbia e poveri ci convertono

di Lidia e Battista Galvagno

PENSIERO PER DOMENICA – SECONDA DI AVVENTO – 7 DICEMBRE

Isaia e Giovanni Battista sono due guide qualificate per il nostro cammino di Avvento. In essi è vivo il senso di attesa della venuta del Salvatore e l’invito ad accoglierlo con una conversione di vita. Le letture della Messa indicano tre strade di conversione. 

Conversione fa rima con riconciliazione. Per esprimere la novità di vita a cui siamo chiamati, Isaia (1,1-10) usa due immagini. La prima è tratta dal mondo vegetale: come da un tronco reciso spunta un nuovo virgulto che dà finalmente frutti, così dalla dinastia di Davide nascerà un re amante della giustizia e dei poveri. La seconda immagine è tratta dal mondo animale e prospetta l’utopia di un mondo riconciliato, dove cesseranno i conflitti tra gli storici nemici: lupo e agnello, leone e capretto… La riconciliazione più difficile però è tra le persone, come, concretamente, Paolo ricorda ai Romani (15,4-9): il primo passo è l’accoglienza reciproca, l’accettazione del diverso. 

La Scrittura come guida. Ancora Paolo indica un’altra strada su cui camminare: quella tracciata dalle Scritture che ci aiutano a «tenere viva la speranza». Ci ricorda anche che al centro della Scrittura c’è Gesù Cristo. Per convertirci dobbiamo guardare a lui – «Avere gli uni verso gli altri gli stessi sentimenti, sull’esempio di Gesù Cristo» – e imitare lui: «Accoglietevi gli uni gli altri come anche Cristo accolse voi». La strada della conversione è tracciata nel Vangelo. 

Scelta dei poveri. È l’indicazione che viene da Giovanni Battista (Mt 3,1-12). Innanzitutto dal suo esempio: lui, figlio del sacerdote Zaccaria, di famiglia forse non ricca, ma colta, aveva diritto a diventare sacerdote a sua volta. Invece, diventato giovane-adulto non seguì le orme paterne, ma iniziò un percorso autonomo. A un certo punto della sua vita, Giovanni dopo aver abbandonato la casa paterna con le sue sicurezze, anche economiche si ritirò in una zona desertica, vicino al guado del fiume Giordano. I poveri attraversavano il fiume a piedi, scalzi, passando nelle zone dove l’acqua era più bassa. Giovanni, perfetto conoscitore del passaggio, con in mano un lungo e robusto bastone li accompagnava. Con le parole richiamava i ricchi del suo tempo – farisei e soprattutto sadducei – all’urgenza della conversione. Analogo richiamo ci è giunto dalla lettera apostolica Dilexit nos, scritta a quattro mani da papa Francesco e papa Leone: «Sono convinto che la scelta prioritaria per i poveri genera un rinnovamento straordinario sia nella Chiesa che nella società» (n. 7). La lettura-meditazione di questa lettera può essere un ottimo modo di prepararci al prossimo Natale.

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