ALBA – Era il 12 dicembre 2024, in una giornata fredda ma limpida, quando ha iniziato a diffondersi la notizia di una tragedia, poi confermata da Forze dell’ordine e amministrazione: in strada Gamba di Bosco, in un capannone abbandonato ben visibile quando si entra in città dalla tangenziale, venivano ritrovati i corpi di due giovani migranti africani, uccisi dal monossido di carbonio prodotto da una stufetta che stavano usando per riscaldarsi.
Si chiamavano Issa Loum e Mamadou Diallo, 24 e 28 anni, originari di Senegal e Guinea. Erano arrivati come tanti sul territorio per cercare un’occupazione e un futuro. Dalle vigne al dormitorio della Caritas, erano finiti tra gli invisibili.
Le loro salme erano state rimpatriate grazie a una raccolta fondi e all’intervento del Comune.
Il corteo
Questa sera, alle 18 a partire dalla zona H, il collettivo Mononoke ha annunciato dalle 18 un corteo in partenza dalla zona H per ricordare la morte dei due giovani, con l’obiettivo di portare all’attenzione dell’opinione pubblica il dramma dei migranti.
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