di Lidia e Battista Galvagno
PENSIERO PER DOMENICA – QUARTA DI AVVENTO – 21 DICEMBRE
Che Dio si interessi dell’uomo e si preoccupi della sua salvezza è la novità del Dio biblico, raccontata nel Primo testamento. Che tutto questo passi attraverso un uomo è la novità del Vangelo, rivelata da Gesù di Nazareth e mirabilmente colta e teorizzata da Paolo, nel prologo della lettera ai Romani (1,1-7), in uno dei testi teologicamente più densi della letteratura religiosa mondiale. Questo brano, che nei corsi di teologia viene analizzato parola per parola, in mesi di lezione, noi non possiamo commentarlo, ma solo ascoltarlo in riverente silenzio e magari leggerlo come preghiera! Gli spunti di vita li cogliamo dalla prima lettura (Is 7,10-14) e dal Vangelo (Mt 1,18-24).

Dio pensa a noi prima che glielo chiediamo e anche se non glielo chiediamo. È il messaggio di Isaia ad Acaz, il classico “re-tentenna”, incapace di prendere decisioni, come dovrebbe fare chi ha il compito di guida. Il profeta lo incalza e gli ricorda che non è da solo, ma che può contare sull’aiuto di Dio, chiamato con il nome di Emmanuele, “Dio con noi”. La nascita dell’erede al trono – che peraltro sarà un grande re, Ezechia – è il segno di questa vicinanza di Dio.
L’amore-vicinanza di Dio normalmente passa attraverso le persone umane. Giuseppe, sposo di Maria, ne è l’emblema. È attraverso di lui che Dio è stato vicino a Maria. Lui è stato il “salvatore” di Maria e quindi anche del bambino Gesù. Noi sappiamo che, secondo la prassi dell’epoca, una ragazza madre aveva di fronte a sé tre possibilità: la morte per lapidazione, la fuga, nel tentativo disperato di crescere da sola il bambino, o la “copertura” del clan parentale: in assenza di un’anagrafe ufficiale, il bambino figurava essere figlio di un’altra donna, regolarmente sposata. La decisione di Giuseppe è risolutiva: Gesù sarà figlio suo e di Maria! Poi si vedrà! Il futuro noi lo conosciamo e lo festeggiamo a Natale.
Il disegno di Dio supera i progetti umani. Giuseppe sognava il matrimonio: un legame sereno e duraturo con la donna amata, una bella famiglia… Come nel caso di Acaz, Dio dilata il suo sogno a dimensioni incredibili. Là la nascita del figlio è stato il segno della continuità della dinastia davidica; qui la maternità di Maria sarà il principio di salvezza per il suo popolo e per tutta l’umanità. Gli orizzonti di Dio sono molto più ampi di dove può giungere il nostro sguardo sempre miope. Noi stiamo vivendo un Natale paradossale, nel segno della corsa non solo ai regali, ma alla produzione di armi. Speriamo che lo sguardo di Dio vada oltre i nostri orizzonti.
