di Beppe Malò
ALBA – Ogni Comune italiano, di questi tempi, è alle prese con la compilazione del bilancio di previsione per il prossimo triennio. Si tratta di un passaggio ineludibile perché, in caso di inadempienza, l’ente dovrebbe fare ricorso allo strumento dell’esercizio provvisorio, cioè alla possibilità di operare, sul fronte della contabilità, soltanto per la normale amministrazione, venendo meno ogni attività di programmazione di iniziative e investimenti.
Alba, in ogni caso, anche quest’anno sta facendo con diligenza i compiti a casa e si prepara ad approvare il documento nel corso dell’ultimo Consiglio comunale del 2025, in programma per venerdì 19 dicembre con inizio alle 15, con dieci giorni d’anticipo sulla data dell’ultimo giorno utile per tagliare il traguardo.
Le varie voci
I punti più importanti del previsionale sono stati così presentati dall’assessore al bilancio Luigi Garassino, nel corso della riunione della terza Commissione dello scorso 12 dicembre. Ha spiegato: «Credo sia bene parlare di un bilancio di assestamento, che giunge al termine di un anno amministrativo di grande intensità. Ricordo che, negli ultimi mesi, abbiamo dovuto fronteggiare situazioni molto impegnative: prima di tutto la necessità di gestire le richieste di adeguamento della bolletta energetica e l’accantonamento a seguito del rifiuto di Egea di accogliere la nostra richiesta di uscire dal capitale sociale. Ci sono stati momenti in cui non avevamo certezza di poter mettere a terra un’attività di programmazione di certo realizzabile. Ma abbiamo superato queste difficoltà».
Meglio guardare al futuro, allora: «Partiamo da una previsione di bilancio che pareggia, per il prossimo anno, a quota 34,5 milioni di euro. Ricordo che nel 2025 siamo partiti da una soglia analoga e poi il pareggio di competenza è salito a circa 80 milioni di euro. Partiamo quindi dalla necessità di consolidare i risultati ottenuti in un anno che ha reso necessario sfruttare al massimo le risorse del Comune. Meglio, dunque, partire dalla necessità di garantire la capacità operativa, obiettivo che riusciremo a raggiungere senza toccare le aliquote dei tributi comunali e senza mettere mano alle tariffe».
Fine del Pnrr
Tutto questo è reso possibile dalla previsione di un ulteriore e consistente incremento delle entrate tributarie nel corso del 2025. Si prevede che il nuovo anno metterà in cassa 883mila euro in più e meglio ancora faranno, sempre dalla stessa fonte d’entrata, il 2027 (947mila euro in più) e il 2028 (più di 1 milione di euro). Si prevedono maggiori entrate anche dall’Irpef e dall’Imu. Viene previsto in crescita anche il gettito della tassa di soggiorno, che passerebbe da 271mila a 315mila euro nonostante restino invariati i tre scaglioni previsti dal tributo (0,50, 1,50 e 2,50 euro in funzione della struttura ricettiva).
Si prosegue con altri punti. Il venire meno dei trasferimenti legati al Pnrr farà registrare un consistente calo delle entrate per investimenti. Per quanto riguarda le sanzioni per il mancato rispetto del Codice della strada, le multe, sarà messa a bilancio una cifra in linea col 2025: circa un milione e mezzo per ogni anno del triennio contabile. Segno meno, invece, per il Fondo di solidarietà comunale. Si tratta di un trasferimento che lo Stato assegna ai Comuni, chiedendo anche a questi ultimi di contribuire. Nel nostro caso, il differenziale tra quanto viene dato e quanto richiesto penalizza Alba per 400mila euro circa. Buone notizie, invece, dall’andamento dei canoni patrimoniali, di cui è previsto un incasso in aumento.
E, poi, un dato di fatto: il Comune non ha più un immobile da vendere. E neppure un metro quadrato di area edificabile. Quindi la soluzione è comprare, come è accaduto per casa Miroglio e per lo stabile destinato alla Polizia in viale Masera. Infine – e questa non è una novità – il Comune non ha debiti o mutui da onorare. Anche se, qualora fosse necessario, avrebbe la capacità di accedere a finanziamenti per circa 79 milioni.
