di Manuela Zoccola
NATALE – Integrazione, inclusione e sicurezza sul lavoro: questi i temi simboleggiati dalle statuine del presepe che Cordiretti e Confartigianato hanno regalato ai vescovi delle diocesi d’Italia facendo proseguire la bella tradizione.
Ad Alba sono stati il presidente della zona di Alba della Confartigianato provinciale, Roberto Riccardo, la vice presidente Michelina Coraglia, e per Coldiretti Cuneo del segretario della zona di Alba Cesare Gilli a consegnare il doppio personaggio.
Riccardo spiega: «Il presepe simboleggia la vita più autentica dell’umanità, con i suoi valori profondi e significativi. Valori che da sempre sono fonte ispiratrice delle nostre imprese artigiane. La statuina del presepe porta con sé un importante messaggio di speranza, quello di essere una comunità aperta, nella quale nessuno è escluso e dove la tutela della vita e della dignità di ciascuno diventa priorità condivisa per superare ogni barriera e costruire insieme benessere e sicurezza».
Ad Asti, consegnando la statuina a monsignor Marco Prastaro, la presidente di Coldiretti Asti Monica Monticone ha commentato: «Raggruppati in un’unica rappresentazione artistica, i messaggi di integrazione, inclusione e sicurezza sul lavoro rientrano appieno tra le attenzioni della nostra associazione di categoria e, sebbene la statuina sia un’espressione simbolica d’interpretazione del maestro artigiano Riso, ben riassume il nostro impegno, costantemente dedicato alla formazione e informazione. Non solo. Mi riferisco anche ai corsi e alle azioni volte a sostenere l’imprenditoria femminile e del welfare aziendale, condannando tutte le forme di abuso e di discriminazione».
Il direttore di Coldiretti Asti Giovanni Rosso ha aggiunto: «La qualità del lavoro è un pilastro fondamentale per tutelare la dignità delle persone e la competitività del made in Italy agroalimentare, promuovendo legalità e rispetto. L’opera di Riso simboleggia anche il nuovo protagonismo femminile nelle nostre campagne, dove la componente “rosa” sta diventando sempre più determinante in termini di innovazione e di welfare, con tante iniziative come le fattorie didattiche, gli agriasili e i progetti di accoglienza per donne in difficoltà».
La consegna della statuina al vescovo di Mondovì monsignor Egidio Miragoli e stata consegnata, per Confartigianato Cuneo, dai presidenti della zona di Mondovì Valerio Chiera, di Ceva Giorgio Merlino, e della coordinatrice sindacale Ileana Piccinelli, mentre per Coldiretti hanno partecipato il presidente della zona di Mondovì Marco Bongiovanni e il segretario di zona Mondovì Daniele Caffaro.
A Saluzzo, la delegazione che ha incontrato monsignor Cristiano Bodo era composta dal vicepresidente vicario della zona di Saluzzo di Confartigianato Pierfelice Chiabrando, insieme al consigliere Ernesto Testa e al coordinatore sindacale Filippo Mulassano. Coldiretti era rappresentata dal presidente della zona di Saluzzo Ivo Migliore e dal segretario di zona Mario Dotto.
Ad aprire la serie di incontri era stata la diocesi di Cuneo e Fossano, il 12 dicembre: monsignor Piero Delbosco aveva ricevuto la statuina dalle mani di Valerio Romana, presidente Confartigianato Zona Cuneo, Joseph Meineri, direttore generale Confartigianato Cuneo, Paolo Quaranta, presidente Coldiretti Zona Cuneo e Massimo Meineri, segretario Coldiretti Zona Cuneo
La statuina
Firmata dal maestro artigiano leccese Claudio Riso, la statuina d’autore è declinata ai comparti agricolo ed edile, esprimendo metaforicamente messaggi di speranza e serenità per affrontare rinascita, cammino comune e vicinanza al territorio.
Lo scorso anno il manufatto rappresentava la qualità del cibo made in Italy; nel 2023 la formazione; nel 2022 la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente; nel 2021 l’innovazione digitale; nel 2020, durante la pandemia, i valori della solidarietà.
Con la spinta delle buone energie raccolte sotto l’egida del Manifesto di Assisi, fondazione Symbola, Coldiretti e Confartigianato (con il patrocinio della fondazione Fratelli tutti e di Avvenire) intendono portare un proprio contributo, volto a diffondere la straordinaria contemporaneità e forza di questa narrazione gentile. Con questo gesto viene ripreso il messaggio del Manifesto di Assisi, che recita: «Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario, ma rappresenta anche una grande occasione per rendere la nostra società più a misura d’uomo e, per questo, più capaci di futuro».







