di Davide Barile
ALBA – L’autorizzazione concessa dalla Ripartizione urbanistica e territorio per l’installazione di un’antenna della Iliad in corso Piave 88 ha fatto scattare le proteste dei condomini che risiedono nelle vicinanze. Il progetto prevede che la stazione radio base per telefonia mobile sia posizionata nell’angolo a fianco del capannone che ospita il supermercato In’s e altre attività, in una zona raggiungibile unicamente dal cancello di ingresso all’area di pertinenza degli immobili.
L’antenna sarà costituita da un palo di 30 metri (come la torre di Barbaresco), cui si aggiungono i tre della parte sommitale, dove saranno presenti tre antenne e altrettante parabole. Per limitare l’impatto visivo, il progetto prevede che, in cima, i ripetitori siano coperti da un cilindro. Davanti all’impianto ci sarebbe corso Piave, da un lato il capannone, dall’altro un campo e dietro alcuni condomini. Tra questi, uno degli immobili del Vecchia fornace, suddiviso in due scale, si troverebbe a breve distanza dall’antenna.
Le preoccupazioni dei residenti
Spiega una residente: «L’ingresso principale è su corso Europa, ma alcuni appartamenti si affacciano sull’area commerciale nella direzione di corso Piave. La distanza, in alcuni casi, è appena sei metri: cosa succederebbe se uno dei camion che scaricano nel magazzino urtasse l’antenna mentre fa manovra? Lo spazio è stretto e il rischio è reale, in caso di caduta finirebbe in casa nostra. Oltretutto, è un’antenna alta il doppio del palazzo, esteticamente molto brutta. Non sappiamo neanche se le emissioni possano essere dannose». Su tale punto, l’Arpa aveva già espresso il parere positivo giudicando «la compatibilità del progetto con i limiti di esposizione, i valori di attenzione e gli obiettivi di qualità stabiliti». Già nei mesi scorsi, alcuni condomini si erano rivolti a un avvocato per tentare di bloccare il progetto: «Abbiamo avuto la notizia in primavera per via indiretta, grazie alla confessione di un addetto che stava effettuando i rilievi. Abbiamo proferito subito la nostra contrarietà e, a settembre, ci siamo tranquillizzati: il Comune e l’ente per la tutela paesaggistica avevano espresso parere negativo. Dopo circa venti giorni, però, è arrivata la sorpresa: era stato approvato il progetto».
E prosegue: «Non capiamo la necessità di un’altra antenna. In città il segnale telefonico è presente e ci sono altri impianti nelle vicinanze, tra cui un palo della Tim in via Dario Scaglione. Tra l’altro, l’antenna della Iliad si troverebbe in un punto sensibile, a metà strada tra una struttura per anziani e una scuola per l’infanzia».
