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Quando l’Inps non risponde

La fibra di una struttura sociale si misura anche dal supporto che viene offerto ai deboli. E, qui, qualcosa non quadra. Gazzetta riceve una segnalazione da parte della signora B.: l’Istituto nazionale di previdenza sociale (Inps), che elabora le richieste di pensione per l’invalidità civile, non risponde. Tempi di attesa lunghissimi, esiti delle richieste di pensione cadute nel silenzio, apparente indifferenza alle sollecitazioni da parte dei richiedenti. Questo lo verifichiamo, trovando altri casi simili.

Il problema è grave, se si considera che le prestazioni pensionistiche per invalidità civile erogate dall’Inps nel 2010 ammontano a circa due milioni e 700 mila. Le pensioni sono suddivise nelle quattro macrocategorie di invalidi totali (2 milioni e 105mila), invalidi parziali (355.949 mila), sordomuti (56.535) e ciechi civili (228.855). Sotto la voce “pensioni” si registra un importo medio erogato pari a 258 euro, mentre sotto la voce “indennità” si registra un ammontare medio pari a 464 euro. Senza addentrarci nei dettagli normativi e nei parametri che stabiliscono chi ha diritto all’uno o all’altro sussidio o chi rimane escluso dal diritto, è sufficiente sottolineare come l’importo complessivo è tanto elevato da influenzare – in bene o in male, a seconda che venga o meno erogato – la vita del richiedente.

 

Inps

 

Preoccupa l’imbuto venutosi a creare nel processo di elaborazione delle pratiche a partire dalla metà dello scorso anno: sarebbero migliaia – come confermato dal patronato albese, vedi intervista a lato – i soggetti deboli che non conoscono l’esito della domanda presentata o che si sono scontrati con un muro di silenzio. L’inspiegabile dilatazione delle tempistiche ha allarmato e indignato pure l’onorevole Luigi Bobba, del Pd, il quale ha presentato un question time, chiedendo al Governo di spiegare le ragioni dei ritardi e delle inadempienze da parte dell’Inps: «Un anno dopo l’entrata in vigore delle nuove norme che avrebbero dovuto portare chiarezza nella procedura per il riconoscimento dei benefici, si registrano gravissime inefficienze, che stanno provocando disagi a persone già colpite, costrette ad aspettare mesi emesi prima di vedere riconosciuto un loro diritto».

Tra luglio e settembre 2010 sarebbero pervenute – secondo i dati comunicati dal Comitato provinciale Inps – 851 domandeper ottenere l’invalidità civile (155 delle quali respinte e 600 liquidate) – , ma i verbali ancora in fase di spedizione ammonterebbero a 500. Ottenere informazioni più dettagliate è arduo: difficile contattare unreferente in grado di rendere conto della situazione a livello locale e regionale. Abbiamo percepito una carenza del funzionamento e avuto l’impressione di una cortina di reticenza.

Matteo Viberti

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