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Ospedale di Verduno, scampato pericolo

Ospedale di Verduno, ancora lavori in corso

Sono stati sbloccati dalla Regione i fondi necessari per proseguire i pagamenti. Adesso però bisogna riaprire il cantiere e ultimarlo.  Monchiero in Commissione ad Alba il 20 giugno fa il punto

«I lavori sono ripartiti»: sono le parole che tutti vorrebbero sentir risuonare mercoledì 20 giugno nella sala in cui si riunirà la quarta Commissione consiliare albese. L’audizione di Giovanni Monchiero, direttore generale dell’Asl Alba-Bra arriva in un momento delicato, ma potrebbe portare altre buone notizie per l’ospedale di Verduno.
Il Direttore generale arriverà con la notizia dello “scampato pericolo”, visto che venerdì 8 la Giunta regionale ha, finalmente, messo mano al borsellino e ha sbloccato un’ulteriore tranche di fondi.

Come ha riferito l’assessore regionale Alberto Cirio, dieci milioni e mezzo di euro sono in arrivo per l’Asl Alba-Bra e serviranno per saldare la quota di avanzamento lavori scaduta nel primo trimestre 2012 e non ancora versata per mancanza di liquidità. Adesso costruttori e sub-appaltatori non hanno più scuse e il cantiere deve riaprire. «Sono fiducioso che nel giro di pochi giorni i lavori possano riprendere», spiega Monchiero. «Ho fondate speranze che si possa mettere la parola fine sulla vicenda». La delibera regionale è pronta, ma serviranno alcuni giorni per le pratiche amministrative e contabili.

La situazione. Ormai sono quasi sei mesi che a Verduno non si lavora: il cantiere si fermò per le vacanze di fine anno e non è più ripartito. Al momento l’ospedale è completato al 50 per cento circa e serviranno altri 24 mesi di lavori per giungere al completamento. Il tira e molla riguarda ritardati pagamenti e mancati accordi sulle modifiche ai lavori e agli importi del progetto. L’Asl non ha ancora versato 10 milioni di euro relativi alle fatture di avanzamento delle opere scadute nel corso del primo trimestre 2012, perché la Regione è in ritardo (fino a otto mesi) con tutti i pagamenti e non ha ancora liquidato le somme. D’altra parte il costruttore chiede ulteriori 10 milioni per interventi imprevisti e modifiche ai progetti, per i quali, però non si è ancora definito un accordo con l’Asl.

Nelle ultime settimane la situazione stava per precipitare con l’Azienda sanitaria di Alba-Bra pronta ad avviare la procedura di annullamento del contratto d’appalto dopo che gli “ultimatum” lanciati ai costruttori perché tornassero in cantiere erano scaduti. A ricucire la vertenza è stato un incontro a fine maggio tra Assessorato regionale, Asl e costruttore, che ha permesso di tracciare un nuovo scadenziario per lavori e pagamenti: ora la prima tappa del nuovo calendario è stata rispettata da Torino.

Per convincere la Regione ad “anticipare” la tranche è servita una forte pressione da parte del territorio che ha nella Fondazione per il nuovo ospedale un ente con una forza non indifferente. «Il cantiere fermo è una sciagura e il silenzio assordante che la Regione ha osservato negli ultimi mesi è preoccupante», aggiunge Luciano Scalise, direttore della Fondazione. «Mi auguro che quanto scritto sulla delibera non resti sulla carta troppo a lungo, ma che permetta davvero di far ripartire i lavori al più presto».

Giulio Segino

Foto Marcato

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