Spostare l’istituto Guala non darebbe vantaggi

Il dirigente Delfino traccia un bilancio dei suoi 5 anni alla guida della scuola

ISTRUZIONE Il professor Ezio Delfino da cinque anni è il dirigente dell’istituto tecnico-commerciale Ernesto Guala a Bra, con lui tracciamo un bilancio della sua esperienza.  Il rapporto con il territorio per il Guala è sempre stato privilegiato. Come vi siete mossi al riguardo?  «L’Istituto è nato agli inizi del ’900 “dal basso”, dalla preoccupazione di artigiani, piccoli imprenditori, istituzioni, padri e madri braidesi che sentivano la necessità di dotare i propri giovani o figli di una formazione che li arricchisse di competenze tecniche. Per questo in occasione della celebrazione del centenario della scuola nel 2009 abbiamo coniato lo slogan del Guala: Una scuola per la città. Sono così nati i Convegni del Guala con protagonisti esperti, docenti e studenti in qualità di relatori e ricercatori. Si è incrementato il rapporto con le imprese del territorio per la realizzazione di stage lavorativi di 3 settimane che vedono impegnati ogni estate circa 150 studenti. Numerosi gli incontri in classe con rappresentanti di banche, imprese, enti territoriali, associazioni. Infine significativo è il coinvolgimento con molte realtà di volontariato e onlus locali, con le quali molti studenti sono stati introdotti a esperienze di gratuità e di cittadinanza. Stiamo, infine, consolidando in questi anni alcuni percorsi formativi integrati con i Comuni, la Provincia, gli enti di formazione professionale, gli istituti superiori, le cooperative nelle aree del sostegno agli alunni disabili, dell’orientamento, dell’avvio al lavoro».

Diversi sono stati i progetti di scambio internazionali. Può tracciare il risultato di queste esperienze?  «L’istituto Guala ha un particolare interesse per l’Europa: nel 2010 abbiamo concluso un progetto biennale sul cibo come eredità culturale insieme a scuole di Spagna, Romania e Turchia; a ottobre 2011 ha preso il via il progetto europeo Comenius dal titolo Noi viviamo nell’ambiente e l’ambiente vive dentro di noi utilizzando l’inglese, il francese e il tedesco per realizzare approfondimenti su temi ambientali e scambi di alunni e docenti con Grecia, Germania, Finlandia e le isole Canarie. Sono stati avviati, inoltre, stage linguistici e lavorativi in Irlanda della durata di 2 mesi per alunni delle quinte e soggiorni studio a Staufen (Germania) e Cap d’Ail (Francia). Queste iniziative intendono migliorare la qualità e rafforzare la dimensione europea dell’istruzione».

Si parla dello spostamento del Guala in piazza Arpino per fare posto alla scuola media. Come vede questa nuova sistemazione?  «L’operazione è stata progettata e sviluppata dal Comune di Bra e dalla Provincia e non ha visto coinvolta nessuna rappresentanza del nostro Istituto. Una scelta che rispettiamo, ma anche lascia qualche perplessità. Il Guala è la scuola della città per tradizione e per simpatia: centrale, luminosa, per tutti; un suo spostamento di sede appare senza ragioni e vantaggi evidenti. Senza contare che, al momento, la realizzazione di un nuovo edificio appare lontana. Bene sarebbe, invece, investire insieme le energie, anche con tavoli di lavoro condivisi, per la trasformazione di tutta la città di Bra in Polo scolastico territoriale, coordinando in modo integrato tutte le realtà cittadine (istituzionali e scolastiche), le agenzie educative, le realtà associative extrascolastiche per la realizzazione di un ambiente urbano con una forte consapevolezza educativa e culturale. Il modello, avviato in molte città del mondo, di una Città studi».

Franco Burdese

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